Patto di sindaci per il clima e l'energia
La rete di realtà locali europee creata con l’obiettivo di ridurre le emissioni di anidride carbonica e di adottare un approccio integrato per affrontare la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici
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Nel 2008 la Commissione Europea ha lanciato la campagna del Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors), un’iniziativa per coinvolgere attivamente le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale (e per ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 20% entro il 2020) . Su base volontaria gli enti locali europei di tutte le dimensioni avevano quindi dal 2008 l’impegno di sviluppare un piano d’azione per l’energia sostenibile PAES sulla base di una conoscenza di dettaglio dei processi in atto sul loro territorio.
Sulla scia del successo ottenuto, la campagna del Patto dei Sindaci nel 2015 si fonde con un’iniziativa, il “Mayors Adapt”, basata sullo stesso modello di governance ma focalizzata sull’adattamento ai cambiamenti climatici. Entrambe le iniziative, infatti, promuovono gli impegni politici e l’adozione di azioni di prevenzione volte a preparare le città agli inevitabili effetti dei cambiamenti climatici.
Il nuovo Patto dei Sindaci per l’energia e il clima, proposto dalla Commissione Europea nel 2015, adotta gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni al 2030 e propone un approccio integrato nell’affrontare i temi della mitigazione e all’adattamento. Gli enti locali che aderiscono, si impegnano sia a ridurre le proprie emissioni di CO2 e di gas climalteranti di almeno il 40% entro il 2030, sia ad aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici dei propri territori .
La strategia del nuovo Patto dei Sindaci è rafforzata dalla definizione dei tre pilastri su cui si basa: mitigazione, adattamento ed energia sicura, sostenibile e alla portata di tutti.
Lo strumento indicato attraverso il quale raggiungere questi obiettivi è il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC). Il PAESC individua fattori di debolezza, rischi, punti di forza ed opportunità del territorio in relazione alla promozione delle Fonti Rinnovabili di Energia e dell’Efficienza Energetica, e permette di aumentare la capacità di adattamento del territorio ai cambiamenti climatici.
Il Comune ha aderito nell'autunno 2009 al “primo” Patto dei Sindaci con l’impegno a ridurre di almeno il 20% le emissioni di CO2 entro il 2020 . Nel 2011 è stato redatto il Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile (PAES) con valenza temporale 2000-2020.
Il documento è stato integrato con gli strumenti dell'Ente quali il Piano Energetico Comunale, il Bilancio Ambientale, il progetto europeo LIFE “LAKS” (Local Accountability for Kyoto goalS) ed il Piano Clima, cofinanziato dalla Regione Emilia Romagna.
Per la realizzazione del PAES di Reggio Emilia è stato definito anche un modello scientifico di contabilizzazione delle emissioni di CO2 (già impostato nell’ambito del progetto LIFE “LAKS”) validato a livello europeo e assunto dalla Regione Emilia-Romagna come strumento di riferimento per la redazione dei Piani Clima a livello regionale.
Nel novembre 2015, è stato realizzato il primo monitoraggio del PAES, aggiornando al 2007 l’inventario delle emissioni climalteranti e al 2014 lo stato di attuazione delle azioni inserite; nell’occasione, è stata applicata la metodologia promossa dalla Regione Emilia Romagna, ispirata al modello “LAKS”, nell’ambito degli strumenti operativi che la Regione ha messo a disposizione dei Comuni sul tema del Patto dei Sindaci. Nel novembre 2017, è stato realizzato il secondo monitoraggio del PAES, aggiornando al 2014 anche l’inventario delle emissioni e allineandolo allo stato di attuazione delle azioni inserite.
Il Comune di Reggio Emilia ha approvato nel 2021 l’adesione al nuovo “Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia”, rafforzando quindi l’impegno dell’ente per il clima e la sostenibilità ambientale. Nel Settembre 2023 è stato approvato dal Consiglio Comunale il nuovo PAESC del Comune di Reggio Emilia con orizzonte temporale 2030
Il PAESC di Reggio Emilia frutto di un complesso lavoro tecnico, durato oltre 2 anni, fatto in collaborazione tra AESS (Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile) e UdP Ambiente Energia e Sostenibilità che ha coinvolto tutti i servizi dell’ente e anche numerosi stakeholder esterni che hanno partecipato alla definizione delle azioni di mitigazione e adattamento AUSL Reggio Emilia: Gruppo Iren, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Agenzia per la Mobilità di Reggio Emilia, Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, TIL srl, Acer Reggio Emilia, AIPO.
Il PAESC di Reggio Emilia si pone l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 eq. da consumi finali di energia del 55% procapite al 2030, rispetto all’anno di baseline (che per il Comune di Reggio Emilia al 2000) e di attivare azioni per diminuire gli effetti dei cambiamenti climatici già in atto, obiettivi ambiziosi che l’Amministrazione Comunale si è volontariamente prefissata per dare un contributo alla sfida climatica globale.
L’Amministrazione Comunale, infatti, ha espresso l’intenzione di adottare un obiettivo di riduzione al 2030 delle emissioni più ambizioso rispetto all’obiettivo minimo del 40% previsto, puntando quindi al raggiungimento di una riduzione del -55% procapite rispetto al 2000.
Il documento è strutturato in due grandi sezioni; una inerente la mitigazione e una inerente l’adattamento. Entrambe contengono una ampia parte iniziale di analisi della situazione sul territorio di Reggio Emilia e una seconda parte di pianificazione, con descritte le azioni di mitigazione e adattamento da mettere in campo al 2030.
Per quanto concerne la MITIGAZIONE il PAESC di Reggio Emilia contiene l’inventario delle emissioni al 2019 e lo compara con l’inventario all’anno di baseline del 2000. In questo modo viene realizzata la quantificazione della CO2-eq evitata finora rispetto agli obiettivi previsti al 2030 e al contempo è definita la quota di emissioni ancora da ridurre attraverso le azioni di mitigazione del PAESC.
La ricostruzione dell’inventario delle emissioni del PAESC al 2019 ha evidenziato la percentuale di riduzione pro-capite già raggiunta nel periodo 2000- 2019 del -28% passando da 8,83 tCO2eq /persona a 6,35 tCO2eq /persona.
Con l’attuazione delle azioni di mitigazione del PAESC dalle elaborazioni si osserva che effettivamente viene raggiunto un ambizioso obiettivo al 2030: le emissioni stimate pro-capite sono infatti pari a 3,93 tCO2/ab arrivando quindi ad una riduzione complessiva corrispondente al –55,5% rispetto al valore del 2000, anno di baseline.
Per ottenere tale riduzione sono state individuate nel PAESC 40 azioni di mitigazione che riguardano non solo l’Amministrazione Comunale ma anche Enti/Imprese attivi sul territorio comunale e che hanno collaborato alla stessa stesura del presente documento.
Le azioni così raccolte interessano i macro-settori di seguito elencati:
- Edifici e attrezzature pubbliche
- Edifici terziari e attrezzature
- Edifici residenziali
- Industria
- Trasporti
- Produzione locale di energia elettrica
- Agricoltura
- Altro
Tra questi i gruppi maggiormente rappresentativi riguardano il tema della produzione di energia elettrica e dei trasporti, che si rivelano essere nodali per la riduzione delle emissioni e l’ottenimento dell’obiettivo fissato al 2030. Seguono il settore industriale e quello degli edifici residenziali.
Per quanto riguarda il tema dell’ADATTAMENTO il PAESC contiene una analisi relativa ai cambiamenti climatici in integrazione a quanto già riportato nella Strategia di Adattamento locale di Reggio Emilia. I rischi climatici che si delineano come maggiormente impattanti sul territorio del Comune sono il caldo estremo estivo e la scarsità complessiva delle precipitazioni medie annue, come per altro evidenziato dalle proiezioni al 2050 effettuate dall’Osservatorio Clima di ARPAE. Sono tuttavia molto impattanti anche gli eventi con precipitazioni intense in brevi intervalli temporali, che possono provocare provocano danni di varia natura inclusi allagamenti puntuali lungo le infrastrutture per la mobilità.
20 sono le azioni finalizzate ad aumentare la resilienza del territorio a questi rischi climatici e anche in questo caso, come per le azioni di mitigazione, riguardano non solo l’Amministrazione Comunale ma anche Enti/Imprese attivi sul territorio comunale, che hanno collaborato alla stesura del presente documento. Tali azioni sono state raggruppate in quattro macro-gruppi:
- strumenti di pianificazione;
- ottimizzazione dei processi di manutenzione e gestione dei servizi pubblici;
- formazione e la sensibilizzazione;
- reti verdi e blu.
In accordo con quanto indicato della ‘Strategia di Adattamento ai Cambiamenti Climatici di Reggio Emilia’, il gruppo maggiormente rappresentativo è quello relativo all’ottimizzazione dei processi di manutenzione e gestione dei servizi pubblici, seguito da quello delle reti verdi e blu.
L’approvazione del PAESC 2019-2030 rappresenta quindi per Reggio Emilia un passaggio importante che conferma l’impegno preso fin dal 2009 nonché le politiche messe in atto sul territorio per contrastare il cambiamento climatico, continuando a lavorare in rete con altre amministrazioni locali italiane ed europee.
Tra le altre :
- Nel 2015 ha iniziato a occuparsi anche di adattamento ai cambiamenti climatici aderendo al Mayors Adapt e partecipando dal 2016 al 2021 al progetto europeo life UrbanProof, nell'ambito del quale nel 2020 ha approvato la Strategia di Adattamento ai cambiamenti climatici . ottemperando cosi agli impegni assunti con la sottoscrizione del Mayors Adapt;
- Dalla fine del 2020 il Comune inoltre è partner del nuovo progetto Life CITYAdap3 nell’ambito del quale nei verranno attivate partnership con le imprese del territorio per attuare azioni di adattamento nell’ambito della Strategia locale.