Placemaking Week Europe 2025
Dal 23 al 26 settembre Reggio Emilia ha ospitato l'evento europeo dedicato a urbanistica e progettazione degli spazi pubblici.
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Il Comune di Reggio Emilia - come aderente al progetto Intercultural cities programme (ICC) del Consiglio d’Europa - fa parte della rete Cities in Placemaking, un programma di apprendimento e scambio organizzato da Placemaking Europe tra 13 città europee che sperimentano l’implementazione del placemaking a livello strategico.
ll placemaking è un approccio alla trasformazione urbana che si concentra sulle persone che utilizzano uno spazio, piuttosto che sulle strutture fisiche o sugli edifici. L'idea è quella di creare luoghi che non siano solo funzionali, ma anche vivibili e significativi per le persone che ci abitano, lavorano e giocano.
Il festival
Reggio Emilia è stata scelta per ospitare dal 23 al 26 settembre 2025 la Placemaking Week Europe, un festival annuale che riunisce più di 500 placemaker, urbanisti, funzionari comunali e leader di comunità provenienti da tutta Europa per condividere le migliori pratiche, promuovere collaborazioni significative e sperimentare i luoghi e le iniziative della città ospitante. Le edizioni passate sono state ospitate ad Amsterdam, Valencia, Pontevedra, Stoccolma, Strasburgo e Rotterdam. Per il 2025 Reggio Emilia è stata selezionata in quanto città che mette al centro delle sue politiche sfide come il rinnovamento urbano in un’ottica di sostenibilità, il coinvolgimento della comunità e l'impegno civico in una logica di prossimità, creando le condizioni affinché il cittadino sia protagonista nelle scelte che interessano la sua comunità.Sono previste conferenze, workshop, panel di lavoro, visite in loco e attività di placemaking in varie sedi della città, il tutto pensato con l’idea di un festival diffuso, in grado di ispirare non solo i partecipanti, ma l’intera città a creare insieme spazi pubblici più belli, significativi ed inclusivi.
Il festival è organizzato da Placemaking Europe, una fondazione senza scopo di lucro che ha l’obiettivo di creare una rete europea che connette professionisti, accademici, leader di comunità, operatori di mercato e decisori politici nel campo del placemaking, con l'obiettivo di trasformare gli spazi pubblici in luoghi vivaci e a creare insieme città migliori. Lavora per promuovere principi di placemaking che favoriscono ambienti urbani inclusivi, creativi e sostenibil
Per approfondimenti e per partecipare: placemakingweekeurope2025re.sched.com/list/simple
Le sfide locali
Particolarmente significativi per Reggio i cinque luoghi che l’Amministrazione comunale ha candidato allo studio degli esperti internazionali per raccogliere punti di vista ed idee progettuali che potranno essere stimoli o punti di partenza per elaborare proposte e percorsi di rigenerazione di rigenerazione urbana.
Cosa fare con un parcheggio a tre piani in gran parte sottoutilizzato nel cuore della città? La sfida dell’ex Gasometro apre un dibattito su come recuperare e riprogrammare le infrastrutture esistenti attraverso la governance condivisa, l'innovazione nella mobilità e il coinvolgimento della comunità. Il sito, situato in posizione strategica tra quartieri chiave, offre l'opportunità di sperimentare nuovi modi di utilizzare lo spazio pubblico, combinando diverse funzioni e favorendo la transizione urbana. Questa sfida locale esplora come superare un passato incentrato sull'auto per orientarsi verso un futuro più flessibile e orientato alla comunità per reimmaginare l'ex Gasometro come nodo di mobilità e bene civico multifunzionale.
Via Premuda, un asse urbano strategico che collega il centro storico di Reggio Emilia con i suoi quartieri periferici. Prevalentemente residenziale, l'area rappresenta un potente banco di prova per capire come la prossimità possa guidare un futuro urbano più sostenibile, vivibile e orientato alla comunità. Obiettivo dello studio, sviluppato nell'ambito del progetto europeo Proximities è alimentare un dialogo collettivo volto a generare intuizioni attuabili e a delineare possibilità future, con il coinvolgimento anche di stakeholder locali come la scuola secondaria Lepido.
Piazza della Vittoria è uno degli spazi più suggestivi e significativi della città di Reggio Emilia. Tuttavia, in estate è fortemente esposta al sole e accumula calore tanto da renderla spesso sottoutilizzata per la mancanza di zone d'ombra. Come trasformare quindi questo spazio a beneficio del benessere degli utenti? Questa sfida locale esplora come ripensare uno spazio pubblico nel centro storico attraverso un approccio incentrato sul clima, utilizzando soluzioni basate sulla natura per migliorare il benessere delle persone e renderlo più accogliente per tutti. Riflette inoltre su come immaginare un nuovo ruolo per questo spazio attraverso l’inclusione di istituzioni culturali, commercianti e altri soggetti interessati nella vita urbana quotidiana della piazza.
Via Roma è un luogo speciale della nostra città, un quartiere ricco e complesso, sede di molteplici comunità, associazioni e istituzioni. Questa sfida si concentra su come riconoscere e valorizzare le diversità attraverso interventi sullo spazio pubblico, azioni culturali, coinvolgimento delle comunità. L'area comprende spazi di quartiere come il Labart, ma anche piazze e luoghi all’aperto centrali per la vita del quartiere, una forte presenza multiculturale e percorsi di partecipazione promossi dall’Amministrazione volti ad animare e valorizzare questa parte del centro storico. Questa sfida locale diventa una sperimentazione per testare come il placemaking può funzionare sia come metodo di ascolto che come strumento di concreto di inclusione e partecipazione delle comunità.
In che modo interventi temporanei e permanenti possono contribuire a ripensare l'area della stazione di Reggio Emilia come un nodo urbano vivace e inclusivo? Questa sfida riguarda l'inclusione delle diverse comunità che abitano il quartiere, lo sfruttamento del potenziale degli spazi pubblici e semipubblici e la riqualificazione a lungo termine dei complessi residenziali circostanti. Si chiede come progettare transizioni - spaziali e sociali - in modo inclusivo, reattivo e orientato al futuro. Questa sfida locale indaga come cucire insieme questi frammenti utilizzando strumenti innovativi come gli usi temporanei, pratiche culturali e nuovi modelli di governance. Essa evidenzia come la creazione di spazi pubblici possa diventare un ponte tra comunità, tra tattiche a breve termine e visioni a lungo termine, e tra istituzioni e reti informali a partire da nuovi spazi civici emergenti come Binario 49, ex siti industriali come le Reggiane e un tessuto urbano multiculturale.
I temi del Festival
Il programma del festival è stato co-costruito a partire da una selezione di proposte arrivate attraverso una call aperta, alla quale professionisti e realtà interessate hanno partecipato presentando esperienze, proposte di attività o approfondimenti su studi e ricerche nel campo del placemaking.
La call verteva su 4 temi cardine che faranno da cornice a questa edizione del festival. I temi individuati sono strettamente legati alle sfide di mandato di questa amministrazione e agli obiettivi che Reggio Emilia intende raggiungere attraverso la Placemaking Week:
La mobilità modella il modo in cui le persone si muovono e interagiscono nello spazio urbano e influenza il flusso di persone, beni e idee nelle città. Questo tema esplora le strategie per gestire la mobilità a più scale, per potenziare la dimensione delle reti locali e delle interconnessioni nelle “città dei 15 minuti”.
- Come possiamo migliorare la connettività interurbana, sostenendo al contempo la prossimità locale, in particolare nelle città di medie dimensioni?
- Come può l'intermodalità migliorare l'efficienza e l'accessibilità?
- Quali politiche possono incoraggiare pratiche di mobilità equa e sostenibile e che ruolo possono giocare le nuove tecnologie nel ridisegnare la mobilità urbana?
- Ripensando la mobilità, possiamo creare città interconnesse e sostenibili, che supportino sia gli spostamenti a lunga distanza sia le vivaci comunità locali?
I centri storici sono il cuore di ogni città, ricchi di storia, fascino e architetture monumentali. Nel corso degli anni, questi luoghi nevralgici hanno dovuto affrontare sfide uniche, come il declino degli spazi commerciali locali, la carenza di alloggi e la minor capacità di accogliere nuovi potenziali utenti, preservando i legami comunitari dei residenti di lunga data. Dare nuova vita ai centri storici richiede un approccio ponderato; questi spazi non sono solo contesti storici, ma sono centrali per l'identità di una città ed essenziali per la sua crescita e vitalità futura, per chi ci lavora, vive e abita:
- Come rispondere ai bisogni individuali e collettivi di chi abita, lavora o frequenta quotidianamente il centro storico in termini di maggiore cura dello spazio pubblico e offerta di servizi?
- Come possiamo adattarci al cambiamento dei comportamenti dei consumatori (city users) preservando l'identità e la vivacità del centro?
- Come possiamo scoprire modi innovativi per creare esperienze accessibili e coinvolgenti che vadano oltre il consumo?
- Quale ruolo può svolgere la cultura nel rendere questi spazi più vivaci, inclusivi e accoglienti per tutti?
- Quale ruolo gioca il benessere climatico nel favorire la frequentazione del centro?
- Come bilanciare la conservazione dei beni storico-monumentali con le attuali condizioni climatiche, in particolare nella stagione estiva?
La crescente preoccupazione per la salute delle città, insieme alla sempre maggiore polarizzazione verso i grandi nuclei urbani, mostrano la necessità di investire su politiche che mettono al centro la qualità della vita delle persone e promuovono uno sviluppo urbano equo e sostenibile, generando attrattività verso i centri urbani minori.
Con questo tema si vuole ragionare sulla capacità delle città di essere attrattive e competitive nel panorama europeo, valorizzando il proprio carattere di città media.
- la città media nel panorama europeo: come attrarre talenti, nuove imprese, nuove risorse
- il ruolo delle politiche pubbliche (sistemi di welfare, educazione, empowerment della comunità)
- il sistema mutualistico dell’ER (rete degli enti del terzo settore, cooperative sociali, volontariato) nel supportare la resilienza degli ecosistemi urbani
- servizi di prossimità, reti sociali solide, comunità felici e accoglienti, contesti pubblici in cui si sta bene
ll placemaking svolge un ruolo fondamentale nella creazione di città inclusive, che abbracciano la diversità e l’interculturalità, favorendo la progettazione di spazi in cui bambini, anziani, donne, persone di differenti culture, persone con fragilità, possano sentirsi accolte, a proprio agio e sicure.
Politiche e strategie che trasversalmente sostengono l'inclusività possono dare nuova vita alle città e alle loro comunità, dando a tutte le persone la possibilità di vivere e condividere gli spazi pubblici e di muoversi liberamente e in sicurezza.
- città fisicamente accessibili, socialmente inclusive
- città empatiche, che invitano a percepire gli spazi pubblici come beni comuni e luoghi di apprendimento, anche a partire dalla dimensione sensoriale e dalla percezione del proprio corpo nello spazio
- progettazione urbana che mette al centro le diversità di genere, sa rispondere in modo equo alle esigenze di tutte le persone e contribuisce quindi a costruire comunità coese e solidali
- integrare qualità, bellezza ed equità negli spazi pubblici per garantire reale inclusività
- promuovere la coesione sociale e il senso di appartenenza, garantire che nessuno venga lasciato indietro o escluso, affrontare la natura mutevole delle marginalità