Roncina, o la Roncina (“La Runsèina” in lingua reggiana, “Runcinæ” o “Ranuncine” in latino eccl. moderno) è una località storica del comune di Reggio, posta lungo la provinciale che collega il capoluogo a Cavriago. È l'ultima propaggine urbana della città prima delle aree agricole che portano a Codemondo. Il nome probabilmente deriva dal sostantivo “ronco”, da cui il verbo “roncare” (estirpare) che sostanzialmente significa “area disboscata”.

Reperti dell'età del bronzo medio sono stati ritrovati nell'estate del 1981 all'incrocio fra via del Templari e via Gorizia, a est della chiesa parrocchiale di Roncina. Il luogo è menzionato per la prima volta nel 1276: assieme a un ospedale sono nominati, infatti, i “Fratres pontis Domine Ranuncine”. Si sa, inoltre, che nel 1286, a Roncina, era presente un oratorio dedicato ai Santi Simone e Giuda che fu, poi, ricostruito nel 1593 grazie al signor Nicola Roscelli e dedicato alla Natività di Maria Vergine. Attualmente l'oratorio è inglobato nell'abitazione del borgo storico posto sul lato sud di via Gorizia, non lontano dall'ex mulino e dalla chiesa parrocchiale. Nel 1462 fu costruito, da Borso d’Este, il canale ducale d'Enza che attraversa l'abitato di Roncina, presso cui era collocato l'antico Molino Montruccoli, il cui edificio – oggi adibito ad usi civili – è ancora presente. Il canale, che oggi in città è per la maggior parte tombato, fu realizzato tramite l'innesto su tracciati precedenti che avevano lo scopo di portare l’acqua dell’Enza sino al Principato di Correggio.

Tuttavia, il canale era diviso in due tra Parma e Reggio già nell’antichità, appoggiandosi sulla radiale per la val d'Enza (attuale direttrice di via Gorizia-via Teggi), che, probabilmente, risale all'epoca romana. Roncina, sino agli anni Trenta, era un territorio prettamente agricolo costituito da case coloniche e alcune borgate (Roncina e Buco della Roncina). Fra la fine degli anni Trenta e i primi anni Quaranta viene però costruito l'attuale Villaggio Foscato, dapprima intitolato ad Arnaldo Mussolini e, successivamente alla fine della guerra di Liberazione, al martire partigiano Enrico Foscato. Il villaggio, realizzato dall'Istituto fascista autonomo per le case popolari era nato per dare abitazione al proletariato urbano proveniente dalle aree più disagiate di Reggio, ma anche per isolare le masse operaie nell'ottica di una politica “anti-urbana” dell'amministrazione fascista che voleva allontanare dai centri delle città possibili focolai di destabilizzazione politica. Importante fu il contributo di sangue che le comunità di Roncina e del Villaggio Foscato diedero alla causa della Resistenza. Un monumento collocato nella piazzetta del Foscato, intitolata al partigiano Lino Grossi, è a ricordare i partigiani, i militari dispersi e i caduti civili durante la Seconda guerra mondiale. Il territorio di Roncina sino agli anni Cinquanta era appartanante in larga parte alla villa (frazione) di Coviolo e, in minima parta a Pieve Modolena. Da allora, con l'istituzione della parrocchia e della scuola materna parrocchiale (1951) per opera di don Ennio Munari, Roncina divenne una comunità vera e propria che, nel giro di pochi anni, arrivò a “saldarsi” direttamente con l'area urbana del capoluogo. Sino agli anni Settanta e Ottanta il Villaggio Foscato era un vero e proprio rione “autonomo”, anche dalla stessa comunità di Roncina: al suo interno erano presenti negozi, scuole e strutture sociali, come il circolo tuttora esistente.

Da allora, però, questi punti di aggregazione sono scomparsi e al posto degli abitanti originari del posto si sono sommate numerose famiglie straniere. Dagli anni Novanta è iniziato poi un processo di riqualificazione urbana del rione che ha portato all'abbattimento di numerose abitazioni sostituite da nuovi edifici a maggiore densità abitativa. Fra gli anni '80 e '90 è abbattuta anche la vecchia chiesa parrocchiale della Sacra Famiglia di Roncina, realizzata nel secondo dopoguerra a est del Molino Montruccoli sostituita dal nuovo edificio di culto parrocchiale, in anni più recenti affiancato dal nuovo oratorio. Nel 2013 è stata inaugurata, invece, la nuova sede del centro sociale Foscato, punto di aggregazione dello storico rione popolare. Negli ultimi anni il territorio di Roncina sarebbe stato affiancato dal nuovo comparto residenziale di Parco Ottavi e dalla cosiddetta variante di Roncina, una tangenziale che avrebbe eliminati i flussi di traffico che tuttora transitano in mezzo al quartiere: tuttavia, la crisi economica iniziata nel 2008 ha, di fatto, congelato i lavori provocando addirittura dinamiche di stagnazione demografica che hanno costretto la parrocchia a chiudere la storica scuola materna parrocchiale “Ettore Barchi” (2016).