Coviolo
Scheda storica
Coviolo (Chiviōl in lingua reggiana, Cuviliolum o Cubiliolum,o Cobiolum in latino) fu nominata dal monaco Donizone da Canossa, nella sua opera sulla vita della contessa Matilde, per “una battaglia che avvenne in questo luogo fra il Marchese Bonifacio e il fratello Corrado e alcuni signori di Lombardia loro nemici”.
La villa è nominata in alcuni documenti del 1058 e in altri del XII secolo. I primi ritrovamenti archeologici risalgono tuttavia all'epoca romana, anche se più recentemente sono stati ritrovati suppellettili dell'età del bronzo e del periodo neo-eneolitico. Il libro dei fuochi (famiglie, ndr) conservato all'Archivio di Stato di Reggio segnala che nel 1315, a Coviolo, erano comprese 18 famiglie di mezzadri e 8 di proprietari terrieri e la villa era una pendice del quartiere San Lorenzo di Reggio, la cui chiesa era ubicata nell'attuale via Guido da Castello. Coviolo nel 1447 era segnalato come comune autonomo, poi unito con Rivalta e infine con quello di Reggio (1815). Le prime notizie di una chiesa presente in loco risalgono al 1111, qualche decennio più tardi consacrata ai Santi Gervasio e Protasio, attuali santi titolari della parrocchia. Ciò che è certo è che la chiesa di Coviolo era soggetta, come altre cappelle del contado reggiano, al monastero di San Prospero extra mœnia di Reggio cui rimane filiale sino quasi al 1520. Il vecchio edificio religioso, spesso menzionato nei documenti ecclesiastici come un fabbricato in cattive condizioni, rimase in piedi sino al XVIII secolo, periodo in cui fu edificata l'attuale chiesa parrocchiale, la cui facciata e la torre campanaria risalgono al 1780. Coviolo, come le altre ville del forese di Reggio, è sempre stata una comunità agricola molto attiva e dotata di una vita autonoma rispetto alla città. L'intraprendenza dei suoi abitanti hanno visto fondare in questa villa la prima Cassa rurale della provincia di Reggio, nel 1895. Le casse rurali, nate su iniziativa cattolica, servivano ai contadini per ottenere prestiti senza ricorrere ad usurai o ai diretti proprietari delle terre. Meno di un decennio dopo a Coviolo nacque un Comitato zootecnico permanente che sino al 1938 organizzò un importante fiera di esposizione del bestiame, come peraltro accadeva in molti altri centri della provincia. In quegli anni nacquero la Cooperativa di consumo “A.Strozzi” (1903), la Cooperativa per le case popolari di Coviolo e Mancasale (1914, esistente tuttora), la Cooperativa del Buon Umore (1911) e successivamente la latteria sociale (1928) e la cantina sociale (1940, ancor'oggi esistente).
Durante la seconda guerra mondiale i partigiani nascosero nei sotterranei di Villa Levi, residenza del pittore Paolo Besenzi e successivamente dei signori Levi e Franchetti, il sipario del teatro municipale di Reggio, opera del Chierici, che i tedeschi volevano portare in patria. Un'impresa ardua se si pensa che la villa, fuggiti i proprietari (di religione ebraica), era dapprima stata luogo di smistamento per gli ebrei da deportare al campo di Fossoli e successivamente foresteria per ufficiali nazisti e fascisti, soliti a trasportare in Germania opere d'arte depredate dai luoghi d'occupazione. Nel dopoguerra anche la vita della parrocchia prese un certo vigore: nel 1954 fu edificato il salone teatro parrocchiale “Roberto Alberici” sul lato sud della chiesa e tre anni dopo la scuola materna parrocchiale “Carlo Gastinelli” grazie al contributo dell'omonima famiglia che possedeva una celebre dimora nella villa. In quel tempo venne anche realizzata la prima scuola elementare nel centro della frazione, che risale al 1956. Prima di allora le lezioni scolastiche erano ospitate in edifici privati o nel plesso di Roncina, risalente al 1913. Fu, inoltre rilanciata, la compagnia filodrammatica parrocchiale, esistente già prima del secondo conflitto mondiale. Negli anni '70 nacque ufficialmente in parrocchia la polisportiva Coviolese: la parte laica della frazione, dal canto suo, organizzava diverse competizioni cicloturistiche e il gioco delle bocce, che già caratterizzava le attività ludiche di cooperativa e parrocchia nella prima metà del '900. Pochi anni prima era stata aperta, nella parte nord di Coviolo, la nuova sede dell'Istituto Agrario Zanelli (1967). Coviolo è dal 1980 la sede del nuovo cimitero suburbano del comune di Reggio, opera di Enea Manfredini.
Gli ultimi decenni sono stati caratterizzati da un forte impegno degli abitanti di Coviolo per rinvigorire la vita sociale della comunità: fondamentale il contributo dei coviolesi per la creazione del centro sociale Biasola di San Rigo e, ultimamente, per la nascita del Centro civico di via Rosselli, primo in Italia a ospitare il Wi-Fi “fato in casa”. La parrocchia è, invece, intervenuta nel rinnovo e nella qualificazione delle opere parrocchiali, fra cui campi sportivi e scuola dell'infanzia. Di recente è stata ampliata anche la scuola elementare.
Sino alla metà degli anni '50 la villa di Coviolo era caratterizzata da insediamenti di case sparse e piccole borgate, come per esempio la Roncina, posta sulla strada di Cavriago e successivamente diventata parrocchia “autonoma” nel 1952. In quello stesso anno si staccò, dalla villa, il territorio confinante con la strada della Canalina che andò a formare il nuovo quartiere e la parrocchia del Migliolungo.
Il nucleo storico di Coviolo si limitava alla zona della chiesa e all'incrocio fra la strada del Migliolungo (l'attuale via fratelli Rosselli) e via Bartolo da Sassoferrato.
La nascita della scuola contribuì a saldare questi due poli e a costituire un unico, seppur molto piccolo, centro abitato. Questo sviluppo si consolidò per tutti gli anni '60 e '70 parallelamente alla creazione dell'area urbanizzata a ridosso della “curva” del Migliolungo, ove sorsero la parte orientale del “villaggio dei Sospiri” e, a nord, l'Istituto Agrario. Negli anni '80 vi fu un certo rallentamento dell'attività edilizia, che riprese copiosamente negli anni '90 e 2000, raddoppiando il centro abitato e saturando le aree e ridosso del villaggio dei Sospiri. Le principali emergenze architettoniche, oltre alla chiesa parrocchiale e al nucleo storico della frazione (molto rimaneggiato) sono la maestosa Villa Levi, Villa Gastinelli, l'oratorio della Beata Vergine della Ghiara alla Pace e l'oratorio dell'Assunta a Villa Levi. Un tempo, anche l'oratorio di Nebbiara (via della Canalina) e quello della Roncina facevano parte della villa di Coviolo. Sino a poco tempo fa il territorio di Coviolo comprendeva ancora anche un caseificio d'epoca.
Le aree urbane della villa di Coviolo rappresentano oggi il 18% della superficie totale della frazione, anche se sono popolate dall'85% dei residenti. Non sono presenti aree produttive di rilievo.
Fra gli anni '60 e '80 la popolazione della villa rimase stabile al di sotto dei 1.200 abitanti, con una flessione negli anni '70. Da allora, anche per effetto dell'inurbamento dell'abitato settentrionale con la città, la frazione ha conosciuto un importante aumento della popolazione che ha portato gli abitanti ad aumentare del 21% fra il 2000 e il 2014 attestando i residenti a 2.460 unità.
L'indice di vecchiaia è poco al disotto della media comunale e il tasso di natalità è quasi di un terzo inferiore al dato complessivo del capoluogo. Il numero dei componenti medi a famiglia è superiore al dato generale del comune (2,47 contro 2,17).
La percentuale di cittadini stranieri è molto più bassa della media comunale (7,07% rispetto a 17,5%). Le prime tre nazionalità dopo quella italiana provengono da Albania, Ucraina ed Egitto.
La presenza di esercizi commerciali è scarsa: sopravvivono soltanto alcune attività essenziali. La vicinanza alla città consolidata e all'offerta che l'area urbana di Reggio non ha contribuito a sviluppare un sistema commerciale diffuso e strutturato.
I principali poli di aggregazione sono il Centro civico di Coviolo e la parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio, che include i campi sportivi, un circolo Anspi e la scuola dell'infanzia parrocchiale Carlo ed Elena Gastinelli. Un altro importante punto di aggregazione è il centro sociale Biasola, costituito da abitanti di Coviolo alcuni decenni fa, nella vicina San Rigo di Rivalta.
Nella frazione sono presenti la scuola primaria Besenzi e l'istituto superiore Motti-Zanelli, quest'ultimo dotato di una palestra. Non lontano al polo di istruzione secondaria superiore è, inoltre, presente la sede di Iren Reggio Emilia. A Villa Levi erano presenti lavoratori di agraria dell'Università di Bologna, oggi in dismissione.
La frazione dispone dell'ambulatorio del medico di base ed è dotata di un piccolo e “storico” cimitero posto a nord della chiesa e inglobato in quello più grande suburbano. Nell'abitato sono presenti ben cinque piccoli parchi, situati in via Bartolo da Sassoferrato, via Mazzi, via Elba, via Piero della Francesca e via Procaccini.
La frazione è collegata alla città da una buona rete di percorsi ciclopedonali. È in progetto il completamento del percorso ciclonaturalistico del torrente Modolena, nell'ambito del progetto Cintura Verde.
L'abitato è collegato al centro città dalla linea urbana del trasporto pubblico 4 Coviolo-via Curie, ad alta frequenza, e a Rubbianino dalla linea 4+, a bassa frequenza.
Bibliografia:
- AA.VV., Annuario della Diocesi di Reggio Emilia, Editrice Age, Reggio Emilia 1963
- AA.VV., Ricerche storiche 29-30, Istoreco, Reggio Emilia 1976
- W. Baricchi, Insediamento storico e beni culturali del Comune di Reggio Emilia, Reggio Emilia 1985
- AA.VV., Le diocesi di Reggio Emilia e Guastalla. Compendio di notizie e dati statistici, Age Editoriale, Reggio Emilia 1985
- A. Tagliavini, Da Cuviliolus a Coviolo 1046-2009, Reggio Emilia 2009
- AA.VV., Piano dei Servizi, Comune di Reggio Emilia 2007-2009
- M. Salami, 150 anni di istruzione a Villa Coviolo, 1860-2010. Una scuola, un paese, Comitato cittadino Coviolo in festa, Reggio Emilia 2010