Tondo
Scheda storica
Il quartiere Tondo (al Tònd in dialetto reggiano) è la zona della città posta fra la linea ferroviaria Reggio-Ciano e la ferrovia 'convenzionale' Milano-Bologna. Situato sull'itinerario della vecchia strada statale 63, che collega Reggio al fiume Po, il luogo prende il nome da un'antica osteria chiamata proprio del 'Tondo'. La locanda era esistente sino agli anni '60 lungo via Fratelli Manfredi, quasi di fronte a via Spalato.
Il toponimo del quartiere si riferisce al nome dell'osteria che deriva dal dialetto “tònd”, (tondo), che significa “piatto”. Tuttavia la vulgata popolare attribuisce il nome del quartiere ad un altro piatto, pieno però di zecchini d'oro, dato a metà dell'Ottocento all'ingegnere capo delle ferrovie da un proprietario di un terreno sul quale doveva passare la linea Milano-Bologna. Ciò sarebbe la ragione del “curvone” che ancora oggi contraddistingue il passaggio della ferrovia nella nostra città. La zona, nel medioevo, ospitava il monastero benedettino di San Prospero extra mœnia, ricordato già nel 993, cui erano annessi una torre, la chiesa e un ospedale. Il complesso, danneggiato e ristrutturato più volte a causa delle guerre che avevano colpito la città, fu demolito definitivamente dagli Estensi fra il 1510 e il 1551, in ragione della “tagliata”, che per ragioni militari imponeva che fosse abbattuto tutto ciò che stava a 600 metri dalle mura cittadine. Il monastero, da cui dipendevano numerose chiese del Reggiano ma anche alcune in territorio di Parma, Verona e Vicenza, era situato fra gli attuali viale Isonzo, viale Regina Elena, via Guidoriccio Fogliani e via Schwerin. La zona del Tondo, contigua se non addirittura “sovrapponibile” alla vicina Gardenia, era una zona a vocazione prettamente produttiva e, storicamente, faceva parte della villa (frazione) di San Prospero Strinati. Sino ai primi decenni del Novecento ospitava un mulino cosiddetto “nuovo” situato in località Palazzetto – all'attuale incrocio fra via Cisalpina e via Fratelli Manfredi) – e una fornace di proprietà della famiglia Caselli (nei pressi dell'attuale parcheggio Foro Boario). Dagli anni '30 la zona cominciò a essere sede di importanti industrie fra cui la Lombardini Motori. Nel dopoguerra si insediarono in loco diverse attività commerciali e industriali: fra queste il consorzio agrario provinciale, il mercato ortofrutticolo, il nuovo mercato bestiame, il macello comunale e l'azienda cooperativa di macellazione “Asso”.
Nel 1963 furono realizzati via XX settembre e il nuovo cavalcaferrovia per Sesso che, successivamente (1986) sarebbe diventato un segmento della tangenziale. Fra le vie Costituzione e XX settembre ebbe inoltre sede la vecchia dogana cittadina, negli anni '90 spostata nella zona industriale di Mancasale. Il mercato bestiame, risalente gli anni Cinquanta e chiamato da tutti Foro Boario, rimase attivo sino agli anni '80 per essere poi spostato alla nuova fiera di Mancasale e, da ultimo, alla fiera di Modena. Dagli anni '40 sino agli anni '90 la zona conobbe anche un importante sviluppo residenziale: palazzine e case singole caratterizzano ancora oggi il tessuto edilizio abitativo della zona. Dalla metà degli anni '90 si sono succeduti interventi di riqualificazione urbana che hanno introdotto nuove quote di residenza e terziario ai posti dei vecchi stabilimenti industriali (ex Lombardini-via Costituzione, ex dogana-largo Marco Gerra, ex Cpa-via Gutenberg). In quel periodo si è, inoltre, consolidato il polo scolastico superiore di via XX settembre, che ospita il liceo scientifico Aldo Moro. Da queste operazioni è stata riqualificata la vecchia fonderia Lombardini che oggi ospita la Fondazione nazionale della danza. In contemporanea fu realizzato, in un'area di risulta a ridosso della ferrovia e del torrente Crostolo, il Tondo Center che, per diversi anni, ha ospitato dei corsi di laurea dell'Università di Modena e Reggio Emilia e che, attualmente, ospita il centro di formazione IFOA.
Da pochi anni, a fianco del complesso, si è inoltre insediato un nuovo palazzo direzionale. Dopo il 2000 è stato anche riqualificato il fabbricato principale del Foro Boario che oggi ospita uffici comunali, affiancato dall'omonimo parcheggio scambiatore e della palestra comunale Let's Dance. Con la chiusura del consorzio agrario e la probabile delocalizzazione del mercato ortofrutticolo, sono previsti interventi di rigenerazione urbana nel comparto situato fra via Fratelli Manfredi, via Cisalpina, via Fogliani e la ferrovia Reggio-Ciano che attualmente li ospita. I principali poli di aggregazione della zona dal punto di vista comunitario sono stati, in passato, la parrocchia del Tondo e la casa del popolo di Due Canali, che era sede dei partiti di sinistra. Mentre quest'ultima, dagli anni '90, è scomparsa, la parrocchia, proprio in quegli anni, fu trasferita dalla vecchia sede di via Due Canali – dove era collocata all'interno del vecchio presidio dell'aeronautica militare, dietro l'Asso – alla nuova sede di via Schwerin.
L'ambito è a carattere prevalentemente urbano. Si tratta di un quartiere in trasformazione: da una vocazione industriale l'ambito sta, lentamente, caratterizzandosi come parte della città interessata da funzioni residenziali, direzionali, commerciali, socio-culturali ed educative. Il più grande complesso industriale ancora oggi funzionante è lo stabilimento dei Grandi Salumifici Italiani e dell'ex Unipeg, eredi dell'azienda cooperativa di macellazione. Dopo la chiusura del consorzio agrario rimane ancora attivo il mercato ortofrutticolo, sui quali però le previsioni del piano urbanistico indicano funzioni residenziali e terziarie. Le principali architetture di pregio riguardano il palazzo Caselli di via Fratelli Mandredi, di origine ottocentesca e attribuibile al Marchelli e l'ottocentesco casino Vergnani, immerso in un giardino di notevole importanza. Fra le architetture moderne spiccano il corpo principale dell'ex fabbricato del Foro Boario (anni 1950) e l'ex fonderia Lombardini (1938), oggi sede della Fondazione nazionale della danza. Sull'asse dell'ex strada statale 63 (via Fratelli Manfredi-viale Regina Elena) sono altresì presenti palazzi e villini del primo Novecento.
La popolazione del Tondo, dagli anni '70, è sempre stata in aumento anche se, negli ultimi cinque anni, è in calo. Oggi gli abitanti ammontano a 1.860. L'indice di vecchiaia è più alto della media comunale e il tasso di natalità è più basso del dato complessivo del comune. La percentuale di stranieri residenti è più alta rispetto alla media del comune di Reggio (20,7% contro 16,9%). I cittadini non italiani provengono principalmente da: Cina, Albania e Marocco.
La zona del Tondo – attestamento al centro città di una delle principali radiali che collegano Reggio al Guastallese – comprende una quantità importante di servizi, commercio e strutture pubbliche. Le strutture scolastiche collocate nel quartiere sono: il nido d'infanzia comunale Alice di via Pitagora e il nido cooperativo L'Arca di via Dal Verme; la scuola dell'infanzia statale e la scuola primaria a tempo lungo Giovanni Pascoli, situate in via Cagni-viale Isonzo; il liceo scientifico statale Aldo Moro di via XX settembre e il centro di formazione IFOA di via Giglioli Valle. In via Fogliani è presente una sede distaccata dell'Università di Modena e Reggio. Il quartiere conta diversi parchi. I principali sono: il parco dell'ex Dogana di largo Gerra; il parco Gli Aceri di via Cisalpina e il parco dell'ex Gasometro, situato fra via Fogliani e via Manfredo Fanti. Da segnalare anche il parco della Fonderia di via Galliano e i parchi di via Gutenberg e via Mugnone. Una piccola area verde è situata in via Vacondio. Le strutture sportive si trovano quasi sempre presso gli edifici scolastici. Fra queste si annoverano: la palestra scolastica della scuola primaria Pascoli di via Cagni; la palestra del liceo scientifico Aldo Moro (di proprietà provinciale) e la palestra comunale Let's Dance di via XX Settembre. In via Cisalpina, all'interno del parco Gli Aceri, è presente una pista polivalente comunale: la parrocchia di San Giovanni Bosco è dotata di un piccolo campetto di calcio e di una pista polivalente. Il circolo Arci Gardenia, è il principale centro ricreativo di quartiere della zona. In loco è attivo anche il centro sociale autogestito Aq16, punto di riferimento per il mondo giovanile. La parrocchia di riferimento è quella di San Giovanni Bosco al Tondo che, da metà anni '90, ha sede nella nuova chiesa di via Schwerin. Al suo interno ospita diversi gruppi spontanei e attività sportive. All'interno del fabbricato principale dell'ex Foro Boario di via Fratelli Manfredi sono presenti il Polo territoriale Nord dei servizi sociali territoriali (in procinto di trasferirsi nei locali della stazione di Reggio Emilia Santo Stefano, a Gardenia) e il distaccamento di zona della Polizia Municipale.
Al Tondo è presente una moltitudine di collegamenti ciclopedonali con il centro storico (la ciclovia 9 “Reggio-Sesso” è il principale). Riguardo al trasporto pubblico, il quartiere si può definire ben servito in quanto area di attestamento delle principali linee che dalla Bassa e dalle frazioni settentrionali portano in città. Fra queste le linee urbane che l'attraversano sono: la linea 3 'via Maroncelli-Istituti penitenziari'; la linea 6 'Tribunale-Rivalta'; la linea 9 'Mancasale-Fogliano'; la linea 12 'Roncocesi-Caserma Zucchi-Pratofontana' e la linea 13 'Sesso-Caserma Zucchi-Gavassa'. Il quartiere è attraversato anche dal servizio navetta del minibus della linea G 'parcheggio Foro Boario-parcheggio Cecati-parcheggio Le Querce', che fa capolinea al parcheggio scambiatore del Foro Boario. Il Tondo è attraversato dalle linee ferroviarie Milano-Bologna e Reggio-Ciano. Un tempo era presente una fermata ferroviaria all'altezza di via Fogliani, soppressa negli anni 2000.
Bibliografia:
- P. Camellini, Guida commerciale turistica e culturale di Reggio Emilia e provincia, Centro studi regionale per l'Emilia e Romagna, Reggio Emilia 1974;
- AA.VV., Le diocesi di Reggio Emilia e Guastalla. Compendio di notizie e dati statistici, Age Editoriale, Reggio Emilia 1985;
- W. Baricchi, Insediamento storico e beni culturali del Comune di Reggio Emilia, Reggio Emilia 1985;
- L. Casi, San Prospero Strinati – Storia e cronaca di una comunità, Reggio Emilia 1996;
- L. Salsi, Un fiore di quartiere: la Gardenia di Reggio Emilia, Circolo Arci Gardenia, Reggio Emilia 1999;
- AA.VV., Piano dei Servizi, Comune di Reggio Emilia 2007-2009;
- A. Margini, A. Pioppi, Profumo di Gardenia: percezioni e visioni di un quartiere, Comune di Reggio Emilia 2008.