"Ho lottato per raggiungere i miei obiettivi e sono riuscita"
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Sumitra B.K. - Nepal
(giuramento 01-06-2018)
Nel 2009 sono stata adottata da una famiglia italiana che aveva conosciuto la mia famiglia nepalese durante un loro viaggio in Tibet e Nepal.
Io da piccola avevo il sogno di andare all’estero e poter aiutare la mia famiglia ma non ho potuto frequentare la scuola, sia perché i miei erano poveri sia per l’inizio della guerra civile in Nepal.
Quando sono venuta in Italia ero praticamente analfabeta e ho dovuto iniziare da zero. Ho lottato per raggiungere i miei obiettivi e sono riuscita ad ottenere la maturità odontotecnica. In seguito ho trovato lavoro come assistente alla poltrona in uno studio dentistico della città. Non ho avuto difficoltà ad inserirmi con le persone che mi hanno accolto, mentre ho avuto qualche difficoltà sia a scuola che fuori tra i miei compagni / amici, per motivi culturali. Molti ragazzi mi vedevano straniera e io mi sentivo diversa.
Ho dovuto aspettare 9 anni per ottenere la cittadinanza, nonostante fossi stata adottata ed abbia fatto in Italia le scuole medie e superiori con ragazzi italiani e stranieri. Adesso posso dire di essere italiana a tutti gli effetti, come i miei genitori reggiani. Ho cercato di integrarmi più che ho potuto in tutti gli aspetti sia religiosi sia culturali, restando rispettosa della cultura del mio paese di origine.
Il giorno della cittadinanza ero molto nervosa perché era la prima volta che partecipavo ad una cerimonia così importante. Penso che quando si prende la cittadinanza si giura di essere rispettosi dei valori della Costituzione e delle leggi. Ora posso viaggiare senza problemi e andare dove voglio come tutti voi. Penso di avere, a tutti gli effetti, i diritti e i doveri degli italiani. Quel giorno c’erano tutti i miei amici, i parenti e i miei genitori che mi sostenevano e mi sentivo molto emozionata. E’ stato molto importante anche incontrare le persone del Comune che organizzano queste cose. Spero di poter chiedere un giorno ai miei genitori nepalesi e alle mie sorelle di venire a vedere il mio secondo paese e quello che ho potuto realizzare.