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“Restiamo umani” è il titolo del premio dedicato ad associazioni - nazionali e reggiane - cittadini, scuole.
Sono usciti i Bandi per partecipare alla diciassettesima edizione del Premio per la pace “Giuseppe Dossetti”, il riconoscimento promosso dai Comuni di Reggio Emilia, Comune di Cavriago, Provincia di Reggio Emilia con il contributo della Regione Emilia-Romagna e Fondazione Manodori per valorizzare l'operato di associazioni e singoli cittadini del territorio nazionale che abbiano compiuto azioni di pace, coerentemente con i principi affermati da Giuseppe Dossetti nella sua vita.

Con il premio si vuole infatti far emergere e dare un riconoscimento a chi, con la propria attività ed il proprio impegno diffonde la cultura della pace e, non ultimo, si vogliono stimolare le giovani generazioni in merito ai temi della pace, della solidarietà, dell’uguaglianza.

Una sezione del premio è dedicata proprio agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della provincia di Reggio Emilia e delle classi terze delle scuole secondarie di primo grado.
Il Premio Manodori è inoltre dedicato alle associazioni del territorio della provincia di Reggio Emilia.

La scadenza per entrambi i Bandi è fissata per le ore 24 di martedì 31 marzo 2026; le candidature dovranno essere inviate alla Segreteria del Premio per la pace “Giuseppe Dossetti” secondo le modalità indicate nei bandi stessi scaricabili da questa pagina e nei seguenti siti: www.comune.cavriago.re.it, www.provincia.re.it e dalla pagina Facebook fb.com/premiodossetti.

Moduli e allegati

Hanno detto

“Premiare pensieri e azioni di pace – ha detto il sindaco di Reggio Emilia Marco Massari - significa schierarsi e prendere posizione, significa scegliere di restare umani, appunto. Farlo nel nome di un costituzionalista reggiano come Giuseppe Dossetti, a maggior ragione in un momento storico così drammatico, vuol dire rilanciare il nostro ruolo di testimoni di un messaggio chiaro come quello trasmesso dall'articolo 11 della nostra Costituzione. Questo premio è un invito a mobilitarsi, a interrogarsi, a lavorare senza sosta per quell'obiettivo che oggi sembra tanto lontano ma che occorre perseguire per questo con ancora maggior forza: una pace giusta e duratura per tutti i popoli”

“In un tempo in cui la guerra è tornata ad abitare troppe parti del mondo”, afferma il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giorgio Zanni, “abbiamo il dovere di riportare le nostre comunità all’idea di pace che muove questo premio. La pace non è un dono, ma un cammino faticoso, costruito passo dopo passo, molto più faticosamente di come si semina e si coltiva odio. Voglio pensare che il terreno fertile per costruire pace siano proprio occasioni come questa, che uniscono cittadini, associazioni e scuole in un orizzonte comune di dialogo e responsabilità. Investire sull’idea di pace delle nuove generazioni significa coltivare speranza e custodire l’eredità più profonda di Giuseppe Dossetti: quella di una comunità che crede nella Costituzione, nella convivenza e nella dignità di ogni persona”.

"Il Comune di Cavriago" dichiara la Sindaca del Comune di Cavriago Francesca Bedogni" è fin dall’inizio tra gli enti promotori del premio per la Pace Giuseppe Dossetti, giunto quest'anno alla sua XVII edizione. Mai come in questo periodo è fondamentale ribadire i valori costituzionali e sostenere il Premio come azione politica volta alla costruzione di un futuro basato sul rispetto dei diritti umani e sulla valorizzazione di chi è impegnato nella costruzione quotidiana della pace. Il coinvolgimento delle scuole e il renderle protagoniste di questo premio ha l’obiettivo di investire sull’educazione e la cultura alla pace per favorire la crescita di persone che possano essere nella quotidianità costruttori di pace. Oltre le bandiere, oltre le divisioni, sull’esempio di Giuseppe Dossetti, cittadino onorario di Cavriago e padre costituente, anche con il premio a lui dedicato vogliamo far sentire la nostra voce di cittadine e cittadini per nulla anestetizzati davanti a ciò che sta accadendo nel mondo, dal Medio Oriente all’Ucraina, dallo Yemen al Sudan e in tutti i conflitti attivi nel mondo.”

“Condivisione e solidarietà contribuiscono a costruire una pace stabile - ha detto Leonello Guidetti, presidente della Fondazione Manodori - ed è quello per cui lavoriamo nel nostro impegno quotidiano. Conoscere la figura di Don Dossetti e diffonderne il pensiero rappresenta uno stimolo e un incoraggiamento, soprattutto per i giovani, soprattutto oggi, per promuovere valori di uguaglianza e fraternità, sapendo che possiamo andare avanti solo insieme. La Fondazione Manodori interviene costantemente nel sociale e per le nuove generazioni, al fianco di chi ogni giorno opera per migliorare i rapporti tra gli uomini, nelle istituzioni, nella nostra comunità”.

“Mai come in questi tempi il tema della pace è diventato vitale e urgente per l’umanità.” – dice il presidente della giuria Pierluigi Castagnetti “In particolare, sulla pace in Medio Oriente, Giuseppe Dossetti ci ha lasciato ammonimenti e insegnamenti imprescindibili. Verrebbe da dire: partiamo da lì, se vogliamo conoscere quei luoghi e quei popoli da cui tanta della storia contemporanea è partita e oggi dovrà ripartire. Quel Mare nostrum e i suoi tre continenti, le tre grandi capitali, le tre antiche civiltà, le grandi religioni monoteiste, tutto - guerra e pace in particolare - si continua a giocare in questo teatro che non consente a nessuno il lusso di essere semplice spettatore. Anche per questo, oggi più che mai siamo angosciati dalla domanda sul che fare.” In tema di pace e diritti fondamentali, Castagnetti ha ricostruito un fatto significativo della stesura dell’articolo 2 della Costituzione, a cui lavorarono i padri costituenti reggiani Meuccio Ruini e Giuseppe Dossetti: “Si legge che la Repubblica riconosce i diritti inviolabili dell’uomo. In una prima versione, la proposta era la Repubblica è fonte dei diritti fondamentali, in sostanza la Repubblica era colei che ‘concedeva’ i diritti. Ecco, un importante contributo di Dossetti e Ruini fu l’ottenere che al posto del concetto di ‘concessione’ vi fosse quello di ‘riconoscimento’ dei diritti inviolabili dell’uomo, che quindi esistono da prima, poiché attengono alla persona stessa. La persona è titolare dall’origine di quei diritti, sono in sostanza la persona e la Repubblica non può qui che ‘riconoscere’ quanto già esiste. "

Giuseppe dossetti

Giuseppe Dossetti (1913-1996) giurista e politico, è stato fra i protagonisti nella stesura della Costituzione repubblicana; sacerdote e monaco partecipò alla elaborazione dei principali documenti del Concilio Vaticano II; uomo di pace, visse la Resistenza al nazi-fascismo in prima persona e si adoperò per la diffusione dei valori della solidarietà, della fratellanza, del rispetto della dignità di tutti gli uomini. Don Dossetti ha mantenuto un profondo legame con la sua terra d’origine, Reggio Emilia e Cavriago, dove ha vissuto durante l’infanzia e l’adolescenza, tanto da definire il paese come la sua “università della vita”.

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