"Scandalosamente Bello"
Bellezza e cura dei luoghi come strumento di innovazione sociale
Ad ispirare il progetto è stata la richiesta provocatoria di Gino Strada a Renzo Piano per la costruzione dell’ospedale di Emergency in Uganda: un luogo “scandalosamente bello”, in cui la bellezza diventasse il modo attraverso cui mettere in pratica l’eguaglianza. Emergency ha, infatti, concesso l’utilizzo di questa frase e di questo concetto: “L’architettura guarisce, perchè la bellezza non è soltanto un fattore estetico, ma è parte della cura”.
"Scandalosamente Bello" è un progetto iniziato nel 2025 con la giornata di formazione rivolta agli operatori del sociale pubblici e privati del 1 aprile al Teatro Cavallerizza per ridare valore al lavoro socio-educativo anche attraverso gli spazi, la cura e la bellezza dei luoghi che sono parte del processo educativo, coinvolgendo nel processo di welfare non solo gli addetti ai lavori e i diretti interessati, ma anche la città.
Il progetto vede protagonista il Comune di Reggio Emilia - area Cura della comunità e cura della città sostenibile - insieme a Farmacie Comunali Riunite, partner nella programmazione e progettazione del welfare cittadino, a partire da Reggio Emilia città senza barriere e a Fondazione Reggio Children, protagonista nel percorso di coprogettazione degli spazi che sono quel “terzo educatore”, dopo la famiglia e gli insegnanti, che permette di esprimere le potenzialità di chi li vive.
Il progetto proseguirà nei prossimi anni con la realizzazione di 15 interventi di sistemazione di altrettanti luoghi di servizio, tre all'anno.
Sono già stati individuati i primi spazi:
“Civico 20-Sette” in via Turri, uno spazio educativo e di comunità;
“Jerry Masslo” a San Prospero Strinati, un servizio di accoglienza abitativa per famiglie in emergenza;
via Fenulli/Bergonzi, un dopo scuola e spazio di comunità;
nei quali è in corso un processo di riprogettazione che vede coinvolti il Comune, FCR Farmacie Comunali Riunite, Fondazione Reggio Children, ACER, i gestori dei diversi servizi con i loro operatori e volontari. L’obiettivo è che dal 2025 e per gli anni successivi si possano individuare servizi sui quali operare una co-progettazione dei luoghi.