Il progetto "Reggiane Parco Innovazione"
Progetto di rigenerazione urbana per la trasformazione delle storiche Officine Meccaniche Reggiane in un polo dell'innovazione, al servizio delle imprese e della ricerca. È il modello di sviluppo economico reggiano basato sulla economia della conoscenza. Qui pubblica amministrazione, imprese e ricerca interagiscono in modo organico ed efficace per potenziare i processi di innovazione, accrescere competitività e valore delle imprese che qui e nell' intera città.
Obiettivi
Il Comune di Reggio Emilia ha reagito agli effetti della crisi globale avviando un processo di pianificazione e governance strategica per uno sviluppo urbano sostenibile, sempre più basato sulle competenze distintive, sulla ricerca e il trasferimento di conoscenze. La città, con il Parco Innovazione, punta a divenire un polo europeo di servizi e funzioni al altissimo potenziale di innovazione, un cluster creativo, attrattivo per le imprese, il mondo della ricerca, giovani talenti, investitori pubblici e privati. Il progetto si sviluppa su tre obiettivi principali:
- Realizzare le dotazioni infrastrutturali per il completamento del Parco Innovazione perfavorire l'insediamento di realtà imprenditoriali e nuovi servizi da affiancare al Centro Internazionale Loris Malaguzzi, sede di Reggio Children inaugurata nel 2011, e al Tecnopolo di Reggio Emilia, sede dei laboratori di ricerca industriale dell'Università di Modena e Reggio Emilia, Crpa e REI-Reggio Emilia Innovazione, inaugurata nel 2013, per la costituzione della prima esperienza in Europa di parco a carattere scientifico-tecnologico-umanistico.
- Collegare l'area Reggiane alla città e al centro storico.
- Trasformare l'area in una polarità urbana al servizio della città e del quartiere Santa Croce.
- Quarto indirizzo operativo trasversale è la salvaguardia, la riqualificazione e la valorizzazione della storica area industriale dismessa delle Officine Meccaniche Reggiane, scenario della storia economica, sociale e culturale di Reggio Emilia, un luogo della memoria su cui si fonda l'identità reggiana.
Fasi e attività
- Completamento dei lavori di riqualificazione del Capannone 15 B/C. Nel Capannone 15/C sono ospitati 4 corsi di laurea dell’Università di Modena e Reggio Emilia frequentati da circa 2.000 studenti: Digital Education; Scienze e tecniche psicologiche; Analisi e gestione dei dati per le imprese; Digital Automation Engineering. Nel Capannone 15/B si sono insediati un Incubatore Tematico gestito da Fondazione Rei per l'accelerazione di imprese e di start up e Nikon Slm Solutions, società leader nella produzione di stampanti 3d industriali.
- Completamento dei lavori di riqualificazione del Mangimificio Caffarri trasformato in moderno polo culturale e centro di incontro e partecipazione per la comunità. L'edificio ospita infatti la sede di Remida, il centro di riciclaggio creativo di Fondazione Reggio Children, il Centro Teatrale MaMiMò e Reggiana Boxe.
- Completamento dei lavori di riqualificazione del Capannone 17 nel quale sono insediati: centri di innovazione tecnologica e digitale, ordini professionali e organismi a loro collegati, Fondazione Its Maker (Istituto superiore di Meccanica, meccatronica, motoristica e packaging che offre ai giovani diplomati percorsi formativi altamente specializzati); l’Innovation Unit di Credito Emiliano spa; servizi rivolti ai frequentatori del Parco Innovazione come quello di ristorazione.
- Stipula dell'accordo preliminare fra Pallacanestro Reggiana e Stu Reggiane Spa per l'acquisizione del Capannone 15A nel quale la società sportiva porterà la sua sede, gli uffici logistici e amministrativi e costruirà i campi di allenamento utili all’attività della prima squadra e delle formazioni del vivaio. Oltre ad aree commerciali che saranno fruibili da tutta la cittadinanza.
- Completamento del 2° lotto dei lavori di riqualificazione di Piazzale Europa: riqualificazione del sottopasso alla Stazione ferroviaria, realizzazione di un parcheggio a raso, revisione e facilitazione della mobilità (percorsi ciclopedonali nord-sud, collegamento dell’area alla viabilità ordinaria e la distribuzione del traffico interno all’area di sosta), definizione degli spazi pubblici con opere dedicate alla pratica sportiva (zona playground con campi da basket e lo skatepark) e di aree verdi, con un’ottantina di nuovi alberi.
- Riapertura del braccio storico di Viale Ramazzini (da Piazzale Europa a Viale del Partigiano) rimasto chiuso per oltre novant'anni. Un asse fondamentale per lo sviluppo dell'Area Reggiane e per il potenziamento del collegamento con la città.
Con l'assunzione del Piano Urbanistico Generale (PUG), la giunta comunale approva anche il Masterplan dell’Area Reggiane, che riguarda l’intera area delle ex Officine Reggiane (oltre 250.000 metri quadrati) e quindi comprendente anche i settori ancora non riqualificati.
Elaborazione del nuovo Masterplan dell'Area Reggiane: documento di indirizzo strategico proposto dall'Amministrazione Comunale che sviluppa un'ipotesi complessiva sulla programmazione futura dell’area. Stu Reggiane assume un nuovo ruolo di collaborazione con Intrum Italy spa (società partecipata al 49% da Intesa Sanpaolo e al 51% da Intrum Group). Si tratta di una collaborazione finalizzata alla promozione territoriale, all’attrazione di nuove competenze e specializzazioni, garantendo al contempo la coerenza fra i contenuti del Masterplan e il progetto di rigenerazione dell’Area.
Completamento dei lavori di riqualificazione del Capannone 18 nel quale sono insediate importanti imprese del nostro territorio con interesse verso programmi di ricerca e sviluppo: Ask Industries; E80 Group - BEMA lab; Alfa Solutions; Webranking e Analisi spa.
- Approvazione del Programma di Riqualificazione Urbana di iniziativa pubblica denominato "PRU_IP - Bando Periferie Reggiane/SantaCroce" finanziato con il contributo governativo (18 milioni di euro) ottenuto da Reggio Emilia attraverso il Bando nazionale aree urbane e periferie promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
- Completamento del 1° lotto dei lavori di Riqualificazione Piazzale Europa: riorganizzazione delle aree di parcheggio e della viabilità; potenziamento del sistema dell'illuminazione pubblica e di videosorveglianza.
Riapertura al traffico veicolare del tratto di viale Ramazzini ovest, all’altezza del passaggio a livello, per rendere più accessibile l'area rispetto alla viabilità portante e porla in collegamento con le tangenziali.
Redazione e approvazione degli strumenti urbanistici attuativi, nello specifico il PRU IP-1a, e dei progetti pubblici e di interesse pubblico.
- Ricerca delle risorse e costituzione della Società di Trasformazione Urbana Reggiane Spa tra il Comune di Reggio Emilia (70%) e Iren Rinnovabili (30%), per la realizzazione degli interventi.
- Completamento dei lavori di riqualificazione del Capannone 19 e realizzazione del Tecnopolo di Reggio Emilia che riunisce i seguenti centri per la ricerca avanzata e il trasferimento tecnologico alle imprese: Intermech-Mectron (meccanica avanzata, meccatronica e motoristica); En&Tech (sostenibilità in edilizia, conversione efficiente dell’energia, illuminazione e domotica); Biogest Siteia (miglioramento e valorizzazione delle risorse biologiche agro-alimentari); CRPA Lab (ricerca industriale nei settori dell’agroalimentare e dell’ambiente ed energia).
Pianificazione e governance strategica (individuazione degli obiettivi strategici) e pianificazione urbanistica.
Documenti allegati
Le Officine Reggiane, con il quartiere Santa Croce, sono una pietra miliare per la storia dell'industria italiana e della città. L'area è un luogo della memoria, per le esperienze molteplici che l'hanno attraversata e per le aspettative che il futuro dell'area sollecita nella comunità di Reggio Emilia. Perciò tra le linee guida del Masterplan dell'Area Reggiane rientrano anche la salvaguardia, la riqualificazione e la valorizzazione del bene architettonico e storico-culturale dell'area nel suo insieme e delle sue singole componenti. Nel 1901 le Officine Righi si insediano sull'area ancora periferica di Santa Croce, scelta per il facile raccordo con la stazione centrale delle Ferrovie dello Stato. Nel 1904 avviene la trasformazione in Officine Meccaniche Reggiane, che si concentrano fin dai primi anni sulla produzione di materiale rotabile ferroviario. Durante la prima guerra mondiale viene operata una riconversione in senso bellico: si fabbricano cannoni e ogive per proiettili. Alla metà degli anni Trenta, dopo diverse traversie nell'assetto proprietario e l'intervento diretto dello Stato, attraverso il neonato Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI), le Reggiane vengono inserite nel gruppo Caproni e danno vita ad un vastissimo reparto Avio da cui escono diversi velivoli di guerra. Sarà questo tipo di produzione bellica, particolarmente apprezzata e anche temuta, a determinare durante la seconda guerra mondiale la decisione degli Alleati di bombardare a tappeto l'Area Reggiane – i reparti, la stazione e non pochi obiettivi civili – il 7 e 8 gennaio 1944. Tra il 1949 e il 1951 la crisi dello stabilimento si conclude, dopo una dura lotta, con un licenziamento di massa. Dagli anni Cinquanta, gli stabilimenti di Santa Croce hanno tuttavia continuato a produrre materiali ferroviari, gru e grande impiantistica, prima con il gruppo a partecipazione statale Efim e poi nel Gruppo Fantuzzi. Attualmente le attività industriali nell'area sono cessate.
Archivio Storico Officine Reggiane
Presso il Polo archivistico reggiano, ai Chiostri di San Domenico è disponibile l'Archivio storico delle Officine Reggiane. Alla fine di agosto 2011 sono iniziate (e sono ora concluse), con il contributo finanziario della Soprintendenza archivistica per l’Emilia-Romagna, le difficili operazioni di recupero di una parte particolarmente danneggiata di documenti precedentemente conservati negli scantinati della ex palazzina direzionale di via Agosti. Nella sede del Polo archivistico è iniziato nella seconda metà del 2012, ed è stato ultimato, il lavoro di ordinamento archivistico di questa documentazione. L'Archivio storico delle Officine Reggiane risanato, inventariato e riordinato è ora più facilmente fruibile da ricercatori, specialisti tecnici o storici, semplici appassionati. La documentazione descritta consiste in 3.338 unità, volumi, fascicoli, carte progettuali e amministrative, che compongono uno spaccato senza pari della storia dell'industria, del lavoro, dell'innovazione tecnologica, dell'economia e della società di Reggio Emilia e dell'Italia nel Novecento.