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Il problema non è di facile soluzione, come dimostrano anche altre esperienze internazionali. L'Istat ha recentemente identificato, in base all'indagine sui consumi delle famiglie, quattro tipologie: famiglie che vivono in affitto o sub-affitto; famiglie di pensionati; famiglie con basso livello di spesa per consumi; famiglie di pensionati con basso livello di spesa per consumi. Ha poi costruito i relativi indici dei prezzi al consumo utilizzando il paniere dell'indice armonizzato europeo (IPCA), ma variandone la struttura ponderale (il peso che ciascun bene o servizio assume all'interno del paniere) in base alla effettiva spesa di ogni tipologia familiare. Indici analoghi sono stati realizzati anche da Canada, Australia e Singapore. Tuttavia, il valore conoscitivo dei risultati presenta limiti oggettivi: costruire indici riferiti a sotto-popolazioni omogenee richiederebbe conoscere, per ogni tipologia di famiglia, anche le quantità e i tipi di beni e servizi acquistati, oltre alle tipologie di esercizi commerciali in cui vengono effettuate le spese. Per ottenere queste informazioni, sarebbe necessario condurre indagini ad hoc molto costose e complesse; nessun Paese le ha mai realizzate.

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