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La Giunta comunale ha approvato la delibera per il recupero e la ristrutturazione dell’immobile di via Signorelli confiscato alla criminalità organizzata e consegnato alla disponibilità dell’Amministrazione comunale di Reggio Emilia. Con il passaggio in Giunta, prende così il via l’iter per affidare la progettazione dell’intervento, del valore di 400 mila euro finanziato all’80 per cento dalla Regione Emilia-Romagna, per restituire il bene alla collettività dandone la giusta valorizzazione sociale, anche in considerazione del valore simbolico di riscatto e promozione della cultura della legalità. Dopo l’affidamento della progettazione, prevista entro la fine dell’anno, a inizio 2026 si procederà con l’affidamento dei lavori.

All’interno dello stabile di via Signorelli troveranno spazio soluzioni abitative temporanee per famiglie in difficoltà e verranno attivati presidi di prossimità per soggetti fragili e spazi idonei per servizi socio-educativi territoriali. L'iniziativa rientra infatti nelle strategie del Comune per fronteggiare l'aumento della povertà assoluta e dell'emergenza abitativa che si sono aggravate negli ultimi anni.

L'intervento si inserisce all’interno del progetto "Beni Liberati, Comunità Rigenerate", che coinvolge anche la Consulta della Legalità e l’associazione Libera contro le Mafie, attraverso cui l’Amministrazione punta a dare nuova vita ai beni confiscati alle mafie, rafforzando in tal modo anche il patto per la legalità tra cittadini, associazioni e istituzioni. Liberare e riutilizzare i beni sequestrati rappresenta infatti anche una grande opportunità per promuovere il bene comune, la giustizia sociale e la cultura della legalità nelle comunità, come sancito dalla Legge Regionale 18/2016.

Oltre all’immobile di via Signorelli, il progetto prevede il riuso – in futuro – di un altro stabile sequestrato alla criminalità organizzata, situato in via Sant’Ambrogio.

Il percorso che ha condotto gli immobili nelle disponibilità patrimoniali dell’Amministrazione comunale è partito nel luglio 2024, quando la Prefettura di Reggio Emilia ha avviato una Conferenza dei Servizi per decidere la destinazione di oltre 60 beni immobili confiscati nei territori di due province dell’Emilia-Romagna, regione in cui il patrimonio immobiliare e aziendale sequestrato o confiscato alle organizzazioni criminali è molto consistente. Alcuni immobili confiscati sono stati assegnati alle amministrazioni locali per finalità sociali o istituzionali, secondo quanto previsto dal Codice Antimafia; sei di questi (cinque appartamenti, tra cui quello di via Signorelli e quello di via Sant’Ambrogio, e un terreno) si trovano nel territorio comunale di Reggio Emilia.

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Ultimo aggiornamento: 09-12-2025, 09:41