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Sabato 28 giugno i Chiostri di San Pietro si trasformano in un palcoscenico diffuso per accogliere Supercultura – Il Festival, azione artistica collettiva nata dalla collaborazione tra Comune di Reggio Emilia, Fondazione Palazzo Magnani, Laboratorio Aperto dei Chiostri di San Pietro e 13 associazioni culturali della città: Arci Reggio Emilia, Associazione 5T, Centro Teatrale MaMiMò, Cinqueminuti associazione culturale, Circolo Arci Picnic, Compagnia del Buco, Dinamica, Galline Volanti, Natiscalzi DT, Neon, Orchestra Filarmonica Città del Tricolore, Teatro del Cigno, Teatro dell’Orsa.
Una lunga serata a base di teatro, musica, podcast, arte, danza e performance pensata per mettere in dialogo cultura, arti e cittadinanza: l’evento ai Chiostri è esito del percorso di progettazione culturale con impatto sociale e civico iniziato nel 2022, che nell’ultimo anno ha visto la realizzazione – nei quattro quartieri di Santa Croce, Rosta Nuova, Ospizio e Gattaglio - di processi creativi site specific, produzioni inedite, laboratori e momenti di formazione tra teatro, danza, circo, musica, cinema e arti visive.
Hanno detto
Supercultura – Il Festival è stato presentato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte l’assessore alla Cultura Marco Mietto, il direttore Fondazione Palazzo Magnani Davide Zanichelli; Nicoletta Levi, dirigente del Servizio Comunicazione, Partecipazione e Innovazione Sociale, e Valentina Ammaturo, project manager del Laboratorio Aperto Chiostri di San Pietro. Erano inoltre presenti la presidente del Consorzio 45 Antonietta Serri e una rappresentanza delle associazioni coinvolte nel progetto, e in particolare: Daria de Luca di Associazione culturale Cinqueminuti, Mirco Marmiroli di Arci Reggio Emilia, Luca Macca di Compagnia del Buco ed Enrico Formaggi di Dinamica.
“La cultura è la chiave che attiva la trasformazione delle città: crea visioni nuove, favorisce la partecipazione, costruisce identità condivise. Dove nasce una narrazione diversa della città, lì può nascere una città diversa – ha detto l’assessore Marco Mietto - Il progetto Supercultura, partendo da queste premesse, rappresenta dunque un modello che l’Amministrazione comunale intende continuare a perseguire nei prossimi anni, anche per consolidare la relazione con le istituzioni culturali e gli attori del territorio e rendere il sistema culturale e creativo reggiano sempre più coeso”.
Nicoletta Levi ha sottolineato la valenza del progetto in chiave di partecipazione e collaborazione, non soltanto tra istituzioni e soggetti del Terzo settore a vocazione culturale, ma anche con il territorio e le Case di quartiere, nella logica di costruire reti sociali finalizzate a creare nuove opportunità. Ha poi ricordato, tra gli esiti del percorso di Supercultura, l’idea di dare vita a un Centro per lo sharing culturale e il riciclo creativo dove raccogliere e recuperare materiali, attrezzature e altre risorse da condividere per allestire produzioni culturali in città, che in questi mesi si sta traducendo in una start up a vocazione sociale.
Davide Zanichelli ha sottolineato il contributo di Fondazione Palazzo Magnani sia dal punto di vista organizzativo e di produzione che sul lato dei contenuti, grazie alla condivisione dell’esperienza portata da artisti e autori impegnati nell’attività della stessa Fondazione.
“Supercultura rappresenta, per l'ambizione e la portata progettuale, uno dei lavori più interessanti che abbiamo seguito come soggetto gestore del Laboratorio aperto – ha detto Valentina Ammaturo - Una rete di organizzazioni che decide di lavorare al significato e all'impatto sociale prodotto da ciascuno di loro sull'ecosistema locale e che decide di farlo insieme, collegando sempre più le proprie azioni e i propri mandati e sperimentando forme di progettazione aperta e collaborativa è di per sé un primo risultato raggiunto in questi tre anni di lavoro coordinato dallo staff del Laboratorio Aperto, dal Comune di Reggio Emilia e rappresentanti delle 13 organizzazioni culturali aderenti alla rete. Lavorare nella logica dell'innovazione aperta ha portato lo stesso Consorzio Quarantacinque ad innovare il proprio sistema di offerta di servizi, instaurare nuove alleanze ed esprimere una nuova funzione culturale in città”.
Il programma del 28 giugno
Il festival prenderà il via alle 18 con la colorata parata Sarabanda. Fiumi di pace e libertà, che partirà dal parco Cervi: un corteo creativo aperto alla città animato da Teatro dell’Orsa, Dinamica, Neon e Galline Volanti con la collaborazione di Remida e K-Lab, che attraverserà il centro storico liberando i libri, per ricordare di restare umani e liberi. La parata è organizzata in collaborazione con Remida e con costumi e opere realizzate da persone adulte con disabilità e educatori del progetto Strade e dei centri diurni Polveriera Diurno e Il Villaggio.
All’arrivo ai Chiostri di San Pietro il programma si farà ancora più intenso: alle 19.30 nel Chiostro grande va in scena ‘OZ. Community Opera’, una performance intergenerazionale esito del progetto artistico comunitario di danza, teatro e musica firmato Cinqueminuti, Natiscalzi DT e Filarmonica Città del Tricolore. Dalle 20 in tutti gli spazi dei Chiostri prenderanno vita diverse installazioni e azioni artistiche, dalle “memorie sotto sale” narrate nel Mercato dei ricordi dal Teatro dell’Orsa alla performance multimediale immersiva ‘Presenze’ sulle tracce di Santa Croce a cura di Compagnia del Buco, Associazione 5T e Centro Teatrale Mamimò, che vede coinvolti gli artisti Roberto Abbiati ed Elisa Cuppini, fino alle “immagini, voci e musica dallo spazio” di Arte su Marte, mostra partecipata che accoglierà i Racconti dal Marteverso, frutto della collaborazione tra Arci Reggio Emilia, Arci Picnic e Teatro del Cigno.
La serata si concluderà con due concerti: alle 21.30 è in programma il live di DEUT, progetto solista di Giuseppe Vitale, seguito alle 22.15 da Alek Hidell, producer e musicista dalle sonorità electro, entrambi in anteprima per Live in Chiostri 2025, a cura di Arci Reggio Emilia e partner.
Cos'è
Supercultura è un progetto culturale collaborativo nato nel 2022 con l’obiettivo di sviluppare proposte artistiche in chiave di innovazione sociale, sostenibilità, relazioni con le comunità e costruzione di reti, promuovendo percorsi culturali diffusi, partecipati e trasformativi.
Le organizzazioni che compongono la rete nel 2023 hanno siglato un “Accordo di comunità culturale collaborativa” con l’obiettivo di condividere idee, metodi, risorse e opportunità, e di promuovere pratiche artistiche e progetti culturali innovativi capaci di entrare in relazione con i contesti urbani e coinvolgere le comunità locali. In quest’ottica i firmatari si sono impegnati a realizzare in alcuni spazi pubblici della città azioni culturali a vocazione educativa e di welfare.
Da inizio 2024, grazie ai fondi europei della Regione Emilia-Romagna, le 13 associazioni hanno lavorato insieme per proporre sul territorio cittadino nuove strategie di partecipazione culturale in ottica di prossimità a partire da quattro case di quartiere: Orti Montenero a Santa Croce, Gatto Azzurro al Gattaglio, Rosta Nuova e Nuovo Gramsci - La casetta nel quartiere Ospizio. Inoltre, grazie ai finanziamenti regionali per sostenere il percorso di accelerazione delle case di quartiere, è stata avviata la sperimentazione di alcuni servizi culturali di prossimità progettati insieme alla rete Supercultura.
I quattro percorsi progettuali condividono l’obiettivo di rafforzare la visione di una città accogliente e propositiva verso la creazione e la diffusione dell'offerta culturale e creativa nello spazio pubblico, da vivere come un "palcoscenico permanente”.
I progetti nei quartieri
Il primo percorso, ‘Arte su Marte’ - a cura di Arci Picnic, Arci Reggio Emilia e Teatro del Cigno in collaborazione con Casa di quartiere Nuovo Gramsci “La Casetta”, Biblioteca Ospizio e le scuole del territorio – ha riguardato il quartiere Ospizio e ha visto la trasformazione della “casetta” del parco Campo di Marte in un luogo aperto in particolare alle giovani generazioni dove sperimentare con l’arte e il teatro nuovi modi di fare comunità. Dal segno sul foglio nei diversi linguaggi artistici con l’Atelier di quartiere condotto dall’artista Giuseppe Vitale alla lettura condivisa e rielaborazione artistica del laboratorio Marteverso, fino alla raccolta delle testimonianze di chi abita il quartiere e ha partecipato alle attività. Oltre alla mostra che raccoglie gli elaborati e le performance nate dai laboratori, il percorso sarà restituito alla comunità attraverso un mazzo di carte da gioco d’artista (Le Reggiane/Le Marziane) e una narrazione sonora con le voci dei protagonisti del percorso.
Un secondo progetto, ‘Memorie d’acqua’, ha riguardato il quartiere del Gattaglio ed è stato realizzato a cura di Teatro dell’Orsa, Dinamica, Galline Volanti e Neon in collaborazione con Case di quartiere Gatto Azzurro e La Mirandola, cooperativa sociale Rigenera. Si è trattato di un percorso laboratoriale che ha dato vita a una comunità pensante, una staffetta tra generazioni di emozioni, competenze e saperi. L’esperienza di diverse discipline artistiche e creative – teatro, circo, arte drag, musica, rap, coro, narrazione, memoria orale, editoria, scenografia, autocostruzione – si è rafforzata grazie all’incontro con artisti come PoEM, il collettivo Nina’s e Amir issaa. Incontri negli spazi urbani e scambi di saperi, dalla formazione sugli albi illustrati alla costruzione di una biblioteca di quartiere, dal progetto Strampolati alla parata conclusiva, azione partecipata intergenerazionale sul tema dell’acqua, che accoglie trampolieri, personaggi drag, attori e attrici in schiera, narratrici e narratori di memorie.
Il Quartiere Rosta Nuova è stato la scenografia del percorso ‘Oz’ - a cura di Cinqueminuti, Filarmonica Città del Tricolore e Natiscalzi DT in collaborazione con Casa di quartiere Rosta Nuova e Auser Reggio Emilia – e ha visto una sperimentazione di processi creativi di formazione per le giovani generazioni nell’ambito della musica, del teatro e della danza. Il percorso si è sviluppato attraverso attività laboratoriali, workshop, incontri con gli artisti ed eventi pubblici, con l'obiettivo di stimolare le giovani generazioni alla riflessione e all’adozione di approcci innovativi al proprio futuro di cittadini attivi, grazie alle arti performative e agli strumenti culturali. L’esperienza poi è stata messa a disposizione di artisti in residenza che hanno esplorato il quartiere, incontrato abitanti e raccolto storie, gesti e suggestioni coreografiche, fino alla realizzazione di una produzione intergenerazionale e “community specific”.
Infine, il percorso ‘Presenze’ - a cura di Compagnia del Buco, 5T e Centro Teatrale MaMiMò in collaborazione con Casa di quartiere Orti Montenero, Biblioteca comunale di Santa Croce, Scuola primaria Carlo Collodi, Icarus Ensemble – ha visto nel quartiere di Santa Croce la realizzazione di un progetto artistico multidisciplinare che ha trasformato scuole, biblioteche, centri sociali e strade in luoghi di creazione condivisa. Un lavoro corale per creare legami e costruire un ponte tra un quartiere storico interessato da un’imponente trasformazione, i suoi abitanti e il resto della città, attraverso laboratori artistici per tutte le età di teatro, danza, falegnameria, illustrazione, musica e fotografia, che hanno prodotto opere installative, illustrazioni, video, foto, performance teatrali e circensi. E un plastico partecipato con materiali di riciclo e sonorizzato da Icarus Ensemble con Corrado Cristina. Gli artisti Roberto Abbiati ed Elisa Cuppini con le loro residenze nel quartiere hanno dato un contributo importante e generoso al progetto.
I punti cardinali dell'accordo di comunità
Accanto al percorso di progettazione culturale, nell’Accordo di comunità culturale collaborativa le riflessioni sull’identità e sugli obiettivi della rete Supercultura sono state raccolte nel position paper “La bussola”, un documento esito di un percorso di mappatura, analisi e confronto sull’identità delle associazioni, che definisce valori, obiettivi e campi d’azione intorno ai quali la rete si riconosce e si impegna a far convergere le proprie progettualità. Una dichiarazione d’intenti che la comunità culturale ha proposto alla città di Reggio Emilia per una condivisione di principi e pratiche sempre più ampia, per definire una prospettiva operativa chiara dei percorsi di co-progettazione. Uno strumento per dare riconoscimento pubblico al valore di quanto già viene fatto in termini di impatto sociale attraverso la progettazione culturale, ma soprattutto di quanto ancora si farà e si potrà fare grazie all’alleanza tra pubblico e privato.
Tra le proposte più rilevanti nell’accordo di comunità collaborativa, la creazione di un Centro per lo sharing culturale e il riciclo creativo – con il supporto di Comune di Reggio Emilia e Fondazione Palazzo Magnani – dove raccogliere e recuperare materiali, attrezzature e altre risorse da condividere per allestire produzioni culturali in città. L’idea a inizio 2025 è stata candidata e selezionata come progetto “Loop - Centro di cultura circolare” per il programma di incubazione NOI (Nuovi Orientamenti di Impresa) promosso dal Comune di Reggio Emilia per accompagnare, fare crescere e fondare dieci nuove imprese responsabili che creino impatto positivo a livello sociale, culturale o ambientale. Alcuni rappresentanti della rete Supercultura in questi mesi hanno partecipato a un percorso di formazione avanzata e accompagnamento utile allo sviluppo del progetto.
La rete Supercultura nell’accordo ha sollecitato anche la creazione, con il contributo di istituzioni culturali e privati, di un Tavolo permanente della cultura che coinvolga le associazioni culturali, la pubblica amministrazione, le istituzioni culturali, le comunità e gli stakeholder nel determinare una visione comune che si esprima in una produzione e programmazione culturale in grado di produrre cambiamenti positivi nei contesti e nelle comunità di riferimento.
Ultimo aggiornamento: 19-06-2025, 16:58