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È avvenuto martedì 24 settmbre, a Torino il lancio del progetto Akli Baladi, ovvero “Mangia locale”, per il sostegno alimentare della Palestina a cui il Comune di Reggio partecipa insieme a Fondazione E35. Per la nostra città era presente Carlotta Bonvicini, assessora comunale a Politiche per il clima e mobilità sostenibile, con delega a Food policy.
Il progetto, con capofila il Comune di Torino, mira a rafforzare le politiche alimentari urbane sostenibili in Cisgiordania, con particolare attenzione ai governatorati di Betlemme e Gerico. Nasce dalla cooperazione tra città italiane e le loro gemellate palestinesi, in risposta all’emergenza alimentare e sociale aggravata dalla guerra in corso nel paese. Reggio Emilia accompagna Beit Jala, con cui è gemellata, nella creazione di uno spazio polifunzionale “Akli Baladi”, centro educativo e culturale sul cibo locale. Il progetto promuove inoltre la riqualificazione del mercato all’ingrosso di Betlemme, il miglioramento delle filiere di olio, miele e dattero, e azioni di governance alimentare. Tra le altre cose, prevede percorsi formativi per giovani in Palestina e in Italia e iniziative per il dialogo israelo-palestinese attraverso la cultura gastronomica. Sono inoltre previsti percorsi formativi rivolti ai giovani palestinesi delle città coinvolte sui temi del cibo, della salute e della pace, in collaborazione con attori locali.
"Nella città gemella di Beit Jala, il progetto Akli Baladi troverà una delle declinazioni principali – commenta l’assessora Bonvicini – Pur parlando di politiche alimentari, l’iniziativa tocca, in realtà, temi molto più profondi: la dignità delle persone e i diritti, la resilienza delle comunità, la tutela delle tradizioni agricole e culinarie come strumenti di identità e di futuro. Akli Baladi è un atto di pace e cooperazione, ma oggi è anche un segnale politico importante per ribadire la necessità del rispetto del diritto internazionale e denunciare quello che sta avvenendo nella striscia di Gaza e in Cisgiordania".
Al progetto partecipano anche le città di Bergamo, Pavia, Caltagirone, Bra, Sesto Fiorentino e Assisi a supporto delle loro gemellate palestinesi Municipalità di Beit Jala, Municipalità di Betlemme e Municipalità di Gerico, e sono inoltre coinvolte l’Association of Palestinian Local Authorities (Apla), Arab Center for Agricultural Development (Acad), Bethlehem University.
Oltre ad Akli Baladi, sono stati diversi i progetti di cooperazione sviluppati in anni recenti, dal Comune e diversi attori del territorio tra cui Fondazione E35, Fondazione Reggio Children, Reggio Cihldren e Rtm Volontari nel mondo che hanno sostenuto progetti come:
Progetto Aepic - Alleanza per un’Educazione inclusiva e di qualità della prima infanzia in Cisgiordania promosso da Fondazione Reggio Children e Rtm per la formazione e il supporto a 25 scuole e al personale del Ministero dell’Educazione e dell’Alta Educazione;
progetto Pace, per l’attivazione di un sistema integrato pubblico privato in ambito educativo e la riprogettazione di ambienti educativi tra cui l’apertura di un Centro Pilota di Riuso di materiali di scarto a Betlemme;
il Progetto Oasi, promosso dal Comune di Reggio Emilia finanziato dalla Regione Emilia Romagna, che ha permesso il recupero di un parco urbano della città di Beit Jala attraverso delle attività di progettazione partecipata sviluppata con la cittadinanza.
Negli anni, e in particolare a seguito dei tragici fatti del 7 ottobre, Reggio Emilia ha promosso diverse iniziative per sensibilizzare e far conoscere la difficile situazione in cui si ritrova a vivere il popolo palestinese, invocando l’interruzione della guerra e auspicando una pace giusta ed equa. Nel 2024 Reggio ha ospitato tre giornate di dialogo e riflessione con il Parents Circle. Families Forum (Pcff), organizzazione israelo-palestinese che riunisce oltre 600 famiglie colpite dal conflitto. L’evento ha promosso il ruolo della società civile nei processi di pace e riconciliazione, con incontri pubblici e proiezioni aperte a scuole, istituzioni e cittadini.
Il patto di gemellaggio
I primi rapporti istituzionali con la Palestina risalgono alla fine degli anni Novanta, quando la Provincia di Reggio Emilia firmò il gemellaggio con il Governatorato di Betlemme. Nel corso degli anni la relazione tra i territori si è fatta sempre più intensa, arrivando prima alla firma di un patto di amicizia nel 2005 e poi nel 2019 di un gemellaggio tra il Comune di Reggio Emilia e la Municipalità di Beit Jala, cittadina della Cisgiordania a sud di Gerusalemme. Il gemellaggio ha individuato ambiti prioritari di collaborazione: promozione dei diritti umani; cittadinanza attiva, promozione e tutela dei diritti dell’infanzia in ambito culturale e socioeducativo; tutela dei diritti nell’ambito dei servizi alla persona e dell’innovazione sociosanitaria; rafforzamento degli scambi giovanili e in ambito sportivo; valorizzazione dell’imprenditoria giovanile e promozione di iniziative di turismo responsabile.
L’ultimo viaggio in Palestina di una delegazione istituzionale del Comune di Reggio Emilia si è tenuto nel settembre 2023, occasione nella quale i Sindaci delle due città hanno sottoscritto anche a Beit Jala il Patto di gemellaggio. Su richiesta del Consiglio comunale di Reggio Emilia, è stato poi costituito il Coordinamento per il Gemellaggio Reggio Emilia-Beit Jala che oggi conta circa 30 aderenti tra Ong, associazioni, enti del territorio e gruppi di cittadini impegnati in attività di solidarietà, dialogo e cooperazione con la Palestina. Tra i più attivi si contano, Reggio terzo mondo, Fondazione Reggio Children, Bds, Movimento nonviolento, Mondinsieme, associazione la Pira, Unimore.
Ultimo aggiornamento: 23-09-2025, 14:04