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Con “Manicomi Italici” il Comune di Reggio Emilia, attraverso i Musei Civici, conquista il terzo posto nazionale tra i progetti vincitori di Strategia Fotografia 2025, il più importante avviso pubblico in Italia dedicato alla promozione della fotografia, che ogni anno seleziona e finanzia progetti di acquisizione, committenza e promozione della fotografia e del patrimonio fotografico italiano.
Il Comune, tramite la rete dei Musei Civici, ha partecipato all’avviso nella sezione dedicata alla committenza di nuove opere e progetti fotografici da destinare in seguito alla propria collezione fotografica pubblica.
Promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura per favorire e sostenere la pratica, i talenti e le eccellenze italiane nel campo della fotografia, l’avviso pubblico Strategia Fotografia si propone di potenziare le azioni a sostegno della fotografia in Italia con lo scopo di creare nuove opportunità per il settore, rafforzarne l’identità e la visibilità anche a livello internazionale e favorire strategie di sistema che mettano in rete le realtà operanti nell’ambito della fotografia italiana con particolare attenzione allo sviluppo di quella contemporanea.
Il progetto vincitore
“Manicomi Italici” è un progetto di ricerca e produzione di nuove opere fotografiche che intende indagare l’eterogenea e articolata realtà di ex strutture e complessi manicomiali dismessi, in molti casi abbandonati, che sopravvivono nelle province italiane.
Ex conventi, ville nobiliari riconvertite, fortezze le cui caratteristiche architettoniche e posizioni urbanistiche, spesso defilate, raccontano la chiusura degli ospedali psichiatrici. Una lunga e complessa vicenda iniziata con la legge Basaglia del 1978 che ne sancì la chiusura e introdusse un nuovo modello di assistenza psichiatrica territoriale fondato sui servizi di salute mentale aperti e integrati nella comunità. La loro effettiva dismissione, tuttavia, non fu immediata ma, piuttosto, un processo graduale che terminò dopo circa vent’anni di transizione con la chiusura delle ultime strutture ancora attive.
A Reggio Emilia, città che ospita il Museo di Storia della Psichiatria – uno dei pochi musei italiani interamente dedicati alla storia di tale disciplina – manca una documentazione fotografica che restituisca la situazione attuale in cui versano queste strutture.
Il progetto “Manicomi Italici”, nato anche in risposta a questa lacuna, vedrà i fotografi e artisti Silvia Camporesi (Forlì, 1973) e Luca Marianaccio (Agnone, 1986), già noti per i loro lavori sul paesaggio della memoria, impegnati in un’indagine di ricerca e ricognizione, su tutto il territorio nazionale, degli ex ospedali psichiatrici. Ogni tappa sarà occasione per documentare, attraverso il medium fotografico, le forme di abbandono ma anche di musealizzazione e, in alcuni casi, di trasformazione di questi luoghi. L’approccio di Camporesi e Marianaccio sarà visivo e analitico: da un lato, gli scatti restituiranno l’aura sospesa di questi spazi; dall’altro, l’indagine sarà accompagnata dalla curatela scientifica di Cesare Pomarici, dottore di ricerca presso l’Università degli Studi di Bologna, impegnato in uno studio sui rapporti tra cultura e psichiatria negli anni Settanta, che offrirà un inquadramento storico e teorico dei materiali prodotti, favorendo così un dialogo tra fotografia e riflessione critica.
Il lavoro di ricerca e produzione svolto dagli artisti sarà restituito attraverso una mostra fotografica, accompagnata dal relativo catalogo, ospitata in uno spazio culturale cittadino del Comune di Reggio Emilia. L’esposizione offrirà un’esperienza immersiva capace di restituire la forza simbolica e il peso storico degli ex ospedali psichiatrici nel paesaggio contemporaneo.
A completamento del percorso, verrà organizzato un convegno pubblico con voci autorevoli nell’ambito della storia della psichiatria e della filosofia della cura, tra cui Paolo Milone, Federico Leoni e altri studiosi e professionisti del settore. L’incontro sarà occasione di approfondimento e rafforzerà la funzione culturale e sociale del Museo di Storia della Psichiatria come luogo di elaborazione critica della memoria e del presente capace di offrire alla cittadinanza un’occasione di confronto con un tema ancora urgente.
Al termine dell’esposizione, una selezione di venti scatti tra quelli prodotti dagli artisti sarà incamerata dal Comune di Reggio Emilia ed entrerà nelle raccolte fotografiche permanenti dei Musei Civici, contribuendo a colmare un vuoto iconografico e rafforzando il ruolo pubblico del museo.
Il progetto non si limita a offrire una ricognizione aggiornata delle condizioni di queste strutture, ma invita a riflettere su come una società scelga di ricordare, trasformare o rimuovere una parte del proprio passato. Gli ex ospedali psichiatrici, sospesi tra abbandono, riuso e musealizzazione, diventano così luoghi chiave per interrogarsi sul rapporto tra memoria, responsabilità collettiva e storia della cura. Attraverso la fotografia, “Manicomi Italici” restituisce visibilità a spazi spesso dimenticati, stimolando una più ampia consapevolezza pubblica sul modo in cui il presente si confronta con eredità complesse.
Biografie
Silvia Camporesi (Forlì, 1973) laureata in filosofia, utilizza fotografia e video per costruire racconti che intrecciano mito, letteratura, religioni e realtà. Negli ultimi anni la sua ricerca è centrata sul paesaggio italiano. Ha esposto in musei e istituzioni in Italia e all’estero, tra cui MAR di Ravenna, MAC di Lissone, Abbaye de Neumünster (Lussemburgo), Desfours Palace (Praga), MAXXI, Palazzo Barberini e MART. Tra i numerosi riconoscimenti: Premio Celeste, Fabbri, BNL, Cantica21, Strategia Fotografia, PAC. Ha realizzato committenze pubbliche per DGCC, MAXXI e Direzione Musei. Ha pubblicato dieci libri e insegna fotografia. Sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche tra cui MAXXI, GNAM, Farnesina, MART.
Luca Marianaccio (Agnone, 1986) architetto e artista visivo, lavora principalmente con la fotografia indagando il paesaggio come forma poetica e dispositivo critico. Le sue immagini, costruite per associazioni e stratificazioni, riflettono sulla fragilità del reale e sull’intervento umano sull’ambiente. Ha esposto in Italia e all’estero: Chiostro del Bramante, Scuderie del Quirinale, Mia Fair, Istituto Italiano di Cultura (Oslo), Bastille Gallery (Parigi). Ha ricevuto numerosi premi tra cui Aldo Nascimben, REFocus, Gargiolli e il Premio Ponchielli per il miglior libro fotografico con “Loro” (2025). Ha pubblicato “Spin-off”, “Almanac of Suspension” e “Loro”. Vive a Grottaglie dove unisce ricerca visiva e insegnamento.
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Ultimo aggiornamento: 14-11-2025, 16:06