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Immagini, biografie, ricerche e analisi per ribadire e cementare la verità storica sui fatti del 7 luglio 1960, contro i tentativi di minimizzare quelle vicende e il loro impatto su Reggio e sull’Italia.

Viene presentato questa mattina il completamento del portale del Centro di documentazione e ricerca storica dedicato ai fatti del 7 luglio 1960 a Reggio Emilia, voluto da Comune di Reggio Emilia, Istituto storico Istoreco, Anpi e Cgil con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e dei familiari delle vittime". Un lavoro collettivo che ha preso il via nel 2022 con la firma di un protocollo d’intesa, cui è seguita nel 2023 una prima versione del portale, ora popolato con numerosi contenuti. E altri, ovviamente, se ne potranno aggiungere in futuro, se le ricerche ancora in corso daranno nuovi esiti al riguardo.

L’incontro si tiene a pochi giorni dalla 65esima commemorazione dell’eccidio del 7 luglio 1960, il giorno in cui le forze dell’ordine spararono ad altezza uomo nel centro di Reggio contro i manifestanti della Cgil scesi in piazza per protestare contro l’appoggio del Msi, erede diretto del fascismo, al governo monocolore Dc guidato da Tambroni. Come ogni anno, anche nel 2025 il programma prevede numerose attività a fianco del momento principale, la cerimonia pubblica per ricordare Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri e Afro Tondelli. L’appuntamento per il momento ufficiale è per il pomeriggio di lunedì 7 luglio 2025, con i vari omaggi floreali prima degli interventi al Parco del Popolo. Lì interverranno il sindaco Marco Massari, la vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia Francesca Bedogni, Ettore Farioli, figlio di Lauro, e l’ospite d’onore, lo scrittore Maurizio Maggiani.

Hanno detto

Il progetto del portale del Centro di documentazione e il programma delle celebrazioni sono stati presentati questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il sindaco Marco Massari, il vicepresidente di Istoreco Giorgio Paterlini, il coordinatore del progetto Massimo Storchi, lo storico e componente del comitato scientifico del Centro di documentazione Philip E. Cooke e Daniel Degli Esposti, ricercatore e storico.

“Il 7 luglio è un elemento identitario per la nostra città, al pari della storia dei sette fratelli Cervi e del Tricolore – ha sottolineato il sindaco Marco Massari – Ricordiamo i cinque martiri che furono uccisi in occasione dello sciopero generale indetto dalla Camera del Lavoro contro il governo Tambroni, allora sostenuto dal Movimento sociale, e celebriamo il loro sacrificio per onorarne la memoria. Una memoria civile che è per noi un dovere nei confronti dei familiari ma anche verso noi stessi, soprattutto in un momento storico in cui non bisogna voltarsi dall’altra parte mentre occorre tenere sempre al centro del nostro vivere quotidiano i valori di convivenza, democrazia, antifascismo e lotta per la pace”. Il Sindaco ha poi ricordato il programma delle celebrazioni, e in particolare la presenza dello scrittore e giornalista Maurizio Maggiani, “un intellettuale pubblico che ha fatto dell’impegno civile e della memoria storica il filo conduttore del suo lavoro”.
“Il centro di documentazione, pienamente popolato di contenuti e fruibile, è la concretizzazione di un importante sforzo collettivo per garantire materiali seri, verificati, elaborati da storici competenti alla collettività. E questa è una grande soddisfazione per l’istituto storico di Reggio, una città che dal 7 Luglio 1960 è stata profondamente segnata e caratterizzata – ha detto Giorgio Paterlini facendo sue le parole di Arturo Bertoldi, presidente di Istoreco - Ma prima ancora, la soddisfazione è grande perché il centro di documentazione rappresenta un traguardo importante per la collettività, la creazione di un presidio di verità storica su una vicenda cruciale per la società, la cultura, la vita politica reggiana e nazionale. Abbiamo fatto un grande sforzo condiviso: tante realtà pubbliche e della memoria reggiane e emiliano-romagnole si sono unite per dare una casa degna, curata e precisa a quella vicenda così dolorosa, partendo dai materiali e dalle testimonianze. È un presidio di verità storica, ribadisco, quanto mai utile in tempi in cui la storia viene usata a piacimento e in cui assistiamo a costanti revisioni e manipolazioni, a revisionismi che in passato hanno cercato pure di toccare quanto accaduto in piazza 65 anni fa, quando lo Stato ha sparato contro manifestanti che stavano esprimendo la loro opinione e ribadendo il loro impegno antifascista. Non possiamo accettare questi tentativi, portati avanti cercando di mistificare e annebbiare la realtà. Il centro di documentazione è uno degli strumenti per opporsi a quella che oggi non è nemmeno più una deriva, ma qualcosa di più ampio”.

Massimo Storchi ha poi presentato il progetto, mentre Philip E. Cooke ha sottolineato il valore della memoria del 7 luglio a livello internazionale. Infine Daniel Degli Esposti ha presentato il lavoro di ricerca realizzato in questi tre anni.

Erano presenti Federico A. Amico, già consigliere regionale e tra i promotori del progetto, il presidente di Anpi Ermete Fiaccadori, Dario Ferrari Lazzarini di Istoreco e Tommaso Cerusici della Camera del lavoro di Reggio Emilia.

Il lavoro di ricerca

A ridosso dell’anniversario, e in un contesto globale e nazionale in cui come non mai vi è necessità di ribadire l’appartenenza a valori chiari di antifascismo e di lontananza da ogni tentativo di ridurre lo spazio di azione democratico, si torna a parlare del Centro di documentazione. Una fase in cui è importante ribadire l’importanza delle fonti storiche, sia sul piano della loro reperibilità e accessibilità, sia sul piano della loro affidabilità e fondatezza. Aspetti di valore fondamentale per tutta la comunità, soprattutto in questo periodo. La memoria deve poter essere ancorata ai fatti storici per quello che sono stati e al loro contesto.

Negli ultimi due anni due giovani storici selezionati con un’apposita chiamata, Greta Fedele e Daniel Degli Esposti, hanno operato sul tanto materiale presente, raccogliendolo, sintetizzandolo e archiviandolo in maniera compiuta. L’obiettivo finale è quello di presidio documentale per contrastare ogni tentativo di celare o minimizzare quanto avvenuto e il suo impatto storico, politico e sociale, e per permettere una conoscenza completa sulla vicenda alle generazioni future. Ancora di più quando l’avanzare del tempo riduce le possibilità di ascoltare le voci dei testimoni diretti.

Proprio in quest’ottica, per rendere fruibile i dettagli della vicenda e i vari contenuti a tutte le persone interessate, si è pensato di dare una casa digitale al progetto, realizzando il portale del Centro di documentazione. Il sito è raggiungibile agli indirizzi www.reggioemilia7luglio1960.it e www.istoreco.re.it/7-luglio.

Il sito prevede sette sezioni, “Fotografie”, “Audiovisivi”, “Biografie”, “Cronologia”, “Pubblicazioni”, “Documenti” e “Centro di documentazione”, che permettono di ricostruire un panorama completo e puntuale sui fatti del 7 luglio e sull’impatto politico e sociale sull’Italia dell’epoca, immersa nella guerra fredda, e sull’immaginario collettivo. Una delle principali e più amate canzoni politiche dell’Italia repubblicana si chiama “Per i morti di Reggio Emilia”, composta da Fausto Amodei pochi giorni dopo le morti in piazza.

Del Comitato scientifico che supervisiona la ricerca fanno parte Philp E. Cooke (Strathclyde University, Glasgow), Toni Rovatti (Università di Bologna), Mirco Carrattieri (Lre), Tommaso Cerusici (Camera del lavoro Reggio Emilia), Andrea Canova (Comune di Reggio Emilia), Massimo Storchi (Istoreco-coordinatore).

Il programma delle celebrazioni

Lunedì 7 luglio Reggio Emilia ricorda i Martiri del 7 Luglio 1960 - Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri e Afro Tondelli – i ragazzi con le magliette a strisce caduti in difesa dei diritti, della libertà e della democrazia.

Il programma della celebrazione – promossa da Comune di Reggio Emilia, Provincia, Cgil, Cisl e Uil, Anpi, Alpi-Apc, Anppia, Istoreco, Istituto Alcide Cervi e Comitato democratico e costituzionale – avrà inizio alle 17 al Cimitero Monumentale (ingresso da via s. Beretti) con l’omaggio alle tombe dei caduti da parte dei rappresentanti istituzionali, sindacali e delle associazioni partigiane. Alle 17.45, in piazza Martiri del 7 luglio, ci sarà la deposizione di una corona al cippo dedicato ai Martiri del 7 luglio 1960 alla presenza di gonfaloni e labari percorso sulle “Pietre d’inciampo” in memoria dei caduti poste in cinque luoghi di Piazza Martiri del 7 luglio 1960. Alle 18 ci si sposterà ai Giardini pubblici, dove si terranno gli interventi del sindaco Marco Massari, della vicepresidente della Provincia Francesca Bedogni, di Ettore Farioli, figlio di Lauro, e infine, del giornalista e scrittore Maurizio Maggiani, il cui ultimo lavoro - La memoria e la lotta. Calendario intimo della Repubblica – si concentra sulla memoria intesa come atto di responsabilità e impegno civile, intrecciando la Storia collettiva con le storie individuali.

Maurizio Maggiani nasce a Castelnuovo Magra (La Spezia) nel 1951. Si fa conoscere come scrittore nel 1987 vincendo un concorso per la narrativa bandito da «L’Espresso». Il libro d’esordio risale al 1989 ed è il romanzo, a sfondo autobiografico, màuri màuri; ad esso seguono Vi ho già tutti sognato una volta (1990), Felice alla guerra (1990), Il coraggio del pettirosso (1995, Premi Viareggio e Campiello), La regina disadorna (1997), È stata una vertigine (2003), Il viaggiatore notturno (2005, qui presentato) e Basta, davvero! (2006). Tra le sue opere più recenti vanno citate: Meccanica celeste (2010), I figli della Repubblica (2014), Il Romanzo della Nazione (2015), La zecca e la rosa (2016), Sempre (2018, con L. Verdi), L’amore (2018) e L’eterna gioventù (2021). Nel 2024 escono L’ultima estate coi dischi volanti e La memoria e la lotta. Calendario intimo della Repubblica.

Collabora con i quotidiani «Il Secolo XIX», «La Stampa» e «Il Sole 24 ore». Ha pubblicato dei podcast per la casa editrice Feltrinelli sotto il titolo «Il viaggiatore zoppo».
Vive a Genova.

Il programma delle iniziative in memoria del 7 luglio 1960 prende il via venerdì 4 luglio, alle 21 a Palazzo Ancini (via Farini 1) con l’incontro promosso da Anpi “Resistenza alla sbarra – processi ai partigiani nel dopoguerra”, dialogo tra Simone del Prete, docente dell’Università Tor Vergata Roma, e lo storico Mirco Carrattieri, docente dell’Università di Bergamo. Sempre Anpi promuove a Palazzo Ancini altri due incontri: il primo, in programma alle 21 di venerdì 11 luglio, si intitola “Antonio Gramsci: un pensiero in movimento, un lascito conteso, tra storia, cultura e politica” e vede la partecipazione di Giuseppe Coito, docente dell’università di Pavia, e Lorenzo Capitani. Infine venerdì 18 luglio, sempre alle 21, “Trump alla Casa bianca – la rivoluzione dei rapporti in occidente”1, dialogo tra il docente in sociologia della comunicazione di Unimore Massimiliano Panarari e la consigliere regionale Elena Carletti.

Lunedì 7 luglio, alle 11 alla Camera del lavoro di Reggio Emilia (via Roma 53) ci sarà la presentazione della figurina della memoria “Per i morti di Reggio Emilia”, promosso da Cgil Reggio Emilia in collaborazione con Associazione Figurine Forever. Alle 19, a casa Cervi a Gattatico, si terrà l’inaugurazione del Resistenza Teatro festival e l’apertura della mostra “I Cervi e i Sarzi: due famiglie, un solo ideale”, organizzate da Istituto Alcide Cervi e Boorea Emilia Ovest.

Mercoledì 9 luglio, alle 21 al Tecnopolo (piazzale Europa 1), è in programma la visita guidata alla mostra “Banditi e Ribelli: la guerra partigiana in Italia 1943-1945” promossa da Istoreco.

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Ultimo aggiornamento: 03-07-2025, 14:12