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Considerato il buon riscontro in termini di presenze, la mostra Acacia, intervento artistico di Marco Maria Zanin realizzato all’interno del Museo Gaetano Chierici di Paletnologia del Palazzo dei Musei di Reggio Emilia, è prorogata fino a domenica 14 settembre 2025.

Il progetto, realizzato dal Comune di Reggio Emilia (Musei Civici) con il sostegno del PAC2024 - Piano per l’Arte Contemporanea promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, intreccia arte contemporanea, archeologia, antropologia e memoria personale e propone un dialogo tra epoche diverse attraverso una metodologia che combina pratica artistica e artigianale.
La mostra, inaugurata lo scorso 28 marzo e curata da Irene Biolchini, Alessandro Gazzotti e Giada Pellegrini, nasce da un vissuto personale dell’artista: la perdita della sorella gemella prima della nascita, da lui affettuosamente chiamata Acacia. Attraverso un linguaggio visivo che intreccia scultura, fotografia, ceramica, bronzo, vetro e tessitura, Marco Maria Zanin costruisce un corredo funebre contemporaneo i cui manufatti si relazionano con i reperti archeologici del Museo Chierici.

Il progetto si fonda su un'idea di passaggio e trasformazione dove la memoria del corpo, le emozioni e il lutto diventano materia viva, in grado di generare nuove possibilità di relazione tra passato e futuro. La collezione si trasforma così in un archivio dinamico, capace di stimolare connessioni inedite tra il pubblico e il patrimonio, aprendo spazi di riflessione e nuove prospettive di interpretazione. Il metodo di lavoro di Zanin si basa sul rapporto tra arte e antropologia, in cui l’opera permette di dare nuovo significato alla memoria collettiva e alla tradizione attraverso la creazione artistica. L’arte diventa il mezzo tramite cui giungere a inedite chiavi di lettura del patrimonio culturale, interrogando il passato e rielaborandolo nel presente.

Gli elementi esposti sono stati realizzati in collaborazione con artigiani selezionati insieme alla Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, partner culturale del progetto, un’istituzione non-profit la cui missione è proprio la tutela dell’artigianato artistico. Ogni opera riporta infatti una doppia firma: quella dell’artigiano e quella dell’artista.

L’intento della mostra è di scardinare la logica del “prima” e del “dopo”: passato e presente non esistono, non ha più rilevanza la consequenzialità, tanto meno la mano di chi ha realizzato gli oggetti. Creare, con l’ausilio di professionisti, rappresenta per l’artista un modo per combattere le solitudini, evocandole e trasformandole.

Acacia si inserisce nel più ampio dibattito sulla funzione del museo contemporaneo, proponendo un modello di produzione artistica relazionale. Il progetto si configura come un atto collettivo, in cui il museo si trasforma in un luogo di sperimentazione e creazione condivisa. Con Acacia il museo diventa un luogo di rielaborazione collettiva capace di dare nuova vita al patrimonio e nuove possibilità di lettura alla storia umana.

Ingresso libero e gratuito negli orari di apertura del Palazzo dei Musei.

Informazioni: www.musei.re.it

Ultimo aggiornamento: 25-07-2025, 09:13