Descrizione
Luogo di interesse naturalistico
Il Bosco del Rio Coviola fa parte dell'Area di riequilibrio ecologico “Boschi del Rio Coviola e Villa Anna”, istituita nel 2011 dalla Regione Emilia-Romagna su proposta del Comune di Reggio Emilia. Esso rappresenta uno dei frammenti di querceto di cerri ubicati a quota più bassa della nostra provincia; essi sono riferibili a formazioni vegetali caratterizzanti la fascia pedecollinare dell’Appennino emiliano. Il Bosco di Rio Coviola riveste particolare interesse botanico per la moltitudine, varietà ed importanza di specie floristiche presenti a cui va unita una non meno interessante ricchezza faunistica che annovera varietà di uccelli, mustelidi e piccoli mammiferi. Si tratta di un bosco ripariale di buona qualità dove è stata registrata la presenza di rampichino Certhia brachydactyla, colombaccio Columba palumbus e pettirosso Erithacus rubecula. Di certo intereresse risulta anche una tana di volpe Vulpes vulpes.
Breve descrizione floristica
L’area comprende comunità boschive di diversa natura, una più propriamente igrofilo-ripariale che si sviluppa lungo l’asta del Rio, una più mesofila che ha colonizzato il ripido versante in destra idrografica (rilevata nella porzione a sud della strada che attraversa l’area) ed infine una a prevalenza di specie quercine dislocata nella porzione pianeggiante sommatale dell’intera area. Nella porzione rilevata, che si sviluppa come detto nella porzione meridionale del bosco su un versante piuttosto ripido in destra idrografica, è presente una comunità boschiva a prevalenza di Populus nigra, Prunus avium, Quercus robur ed Ulmus minor. Strato arbustivo composto da Cornus sanguinea, Lonicera caprifolium, Sambucus nigra e Crataegus oxyacantha. Lo strato erbaceo presenta specie igrofile o meso-igrofile quali Aegopodium podagraria, Ranunculus repens, Petasites hybridus, (unica segnalazione tra tutti i siti rilevati) nella porzione più prossima al fosso, mentre assai interessante risulta la composizione floristica della parte più alta del versante. Accanto a specie mesofile più comuni quali Helleborus viridis, Anemone nemorosa, Symphytum tuberosum, Primula vulgaris ne compaiono altre assai più rare in un contesto quale quello studiato quali Euphorbia dulcis e Viola reichenbachiana, tipiche di boschi di latifoglie, in prevalenza faggete, Cardamine bulbifera, anch’essa specie di faggete e castagneti, e ancora Melica uniflora (rilevata un’altra sola volta in precedenza) e Polygonatum odoratum, rispettivamente una graminacea ed una liliacea tipiche di boschi termofili. La presenza tutte queste piante è da mettere in relazione ad un discreto stato di conservazione dell’habitat boschivo. Ciò viene avvalorato anche dal rinvenimento di due elementi inseriti nella lista della Flora protetta regionale (L.R. 2/77) quali Vinca minor, presente anche in altri siti, e di Lilium bulbiferum subp. croceum, mai ritrovato altrove nel corso della ricerca e non segnalato neppure in precedenza per il bosco stesso. Recenti studi indicano invece per l’area altri taxa compresi nella lista delle specie protette: tra le orchidee Epipactis muelleri, Orchis purpurea, Platanthera chlorantha, tra le liliacee Convallaria majalis e Scilla bifolia, Erythronium dens-canis (segnalazione quest’ultima del 1986 e quindi necessaria di conferma). Da segnalare anche la presenza di Rosa gallica, Geranium sylvaticum e di Ornithogalum pyrenaicum, taxa che, pur non protetti, risultano assai rari nel contesto comunale studiato. L’insieme di queste presenze rende di gran lunga tale sito il più importante tra tutti quelli censiti nell’ambito pedecollinare.
Elementi di interesse
- alberi di pregio, tutelati
Modalità di accesso
Tra Codemondo, San Bartolomeo e Ghiardello
Indirizzo
Contatti
Ultimo aggiornamento: 29-05-2024, 13:43