Incontro di formazione "Scandalosamente Bello"
Registrazione completa del primo incontro del progetto che si è svolto Martedì 1 aprile 2025 al Teatro Cavallerizza
La bellezza e la cura dei luoghi come strumento di innovazione sociale e fattore decisivo per la progettazione delle politiche di welfare e di progettazione degli spazi per le persone.
È stato questo il filo conduttore di “Scandalosamente bello”, il pomeriggio di formazione promosso il 1 aprile 2025 al Teatro Cavallerizza dall’Amministrazione comunale di Reggio Emilia, Farmacie Comunali Riunite e Fondazione Reggio Children che ha visto una platea gremita e partecipe.
Una riflessione a più voci, indirizzata agli operatori dell’ambito sociale e tecnico del Comune e delle sue partecipate, del Terzo settore, dell’associazionismo e della partecipazione, con l’obiettivo di rinforzare ed orientare l’attenzione sulla cura dei luoghi, un aspetto spesso trascurato del lavoro di cura e che invece è parte integrante del processo educativo.
I video degli interventi
Hanno aperto l'incontro il sindaco Marco Massari, gli assessori alla Cura delle persone Annalisa Rabitti e alla Cura della Città Davide Prandi, e l’assessora regionale a Welfare, Terzo settore, Politiche per l’infanzia e scuola Isabella Conti, introdotti da Chiara Piacentini.
Ad aprire gli interventi è stata Germana Corradini, dirigente Area della comunità e della città sostenibile del Comune di Reggio Emilia con l’intervento “Fragile è bello”, che ha dato voce alle storie e al sentire di tante e tanti assistenti sociali.
Il sociologo e saggista, open innovation manager del Consorzio nazionale CGM Flaviano Zandonai ha fatto un approfondimento sul tema “Nuove istituzioni per nuovi canoni di bellezza", sulla bellezza come bene comune e inclusività, capace di generare impatto sociale. E’ stato presentato da Veronica Ceinar.
architetta, progettista di strategie di marketing e comunicazione consapevole, organizzatrice di TEDxReggioEmilia, ha invece declinato la bellezza come necessità della comunicazione sociale, per ripensare quest’ultima come elemento tutt’altro che accessorio, capace di far sentire riconosciute le persone, di rendere visibile il valore di chi ogni giorno si prende cura delle persone. E’ stata introdotta da Giulia Domenichini.
Con “Il coraggio di desiderare” la Cooperativa La Paranza ha portato l’esperienza del Rione Sanità di Napoli, con la creazione di un nuovo modello di valorizzazione del patrimonio storico-artistico che ha innescato un modello di imprenditorialità sociale e un cambiamento culturale e lavorativo per i giovani del quartiere. E’ stato presentato da Dorella Pane.
Architetta, esperta di spazi di apprendimento di Fondazione Reggio Children ha parlato di “Spazi che educano: bellezza e cura nel dialogo tra pedagogia e architettura”, presentando l’approccio del percorso di co-progettazione dei luoghi coinvolti in questo processo che prevede una fase di ascolto-dialogo-confronto in linea con il pensiero di Loris Malaguzzi e la concezione dello spazio come “terzo educatore” (dopo i genitori e gli insegnanti) in cui si esprimono le potenzialità dei bambini e delle persone e che favorisce le relazioni di apprendimento e di crescita. E’ stata introdotta da Elisa Guerra.
A chiudere la giornata “l’altrista” (come lui stesso ama definirsi) Alessandro Bergonzoni, con il monologo “Capolavorare (nobilita tutto)”, un giocoliere delle parole che attraverso il linguaggio dell’assurdo ha accompagnato la platea in una riflessione sulla bellezza, la gentilezza e la fragilità, sulla cura e sulla responsabilità.